Difficoltà

Terzo Valico, scavi fermi ad Arquata ma Mauceri assicura: “L’obiettivo resta dicembre 2024”

Se la scadenza sarà rispettata nel 2025 si andrà a Milano in un'ora, per scendere a 50 minuti bisognerà attendere il 2028

terzo valico

Genova. “Siamo concentrati a completare i lavori entro dicembre 2024. Le difficoltà ci sono però andiamo avanti”. Queste le rassicurazioni di Calogero Mauceri, commissario straordinario del Terzo Valico, intervenuto oggi a margine del convegno Smi-Seaside Edition organizzato da Spediporto all’Acquario di Genova.

“Siamo arrivati all’82% degli scavi delle gallerie. Oggi verrà abbattuto il diaframma delle gallerie di Fegino sul binario dispari, a breve anche sul binario pari, quindi avremo 22 chilometri di gallerie continue a sud e 22 chilometri di gallerie continue a nord”, aggiunge Mauceri.

Il punto critico resta il tratto Cravasco-Castagnola: nei pressi di Arquata Scrivia i lavori sono fermi dallo scorso luglio per un imprevisto negli scavi: di fatto il terreno si è rivelato particolarmente friabile e quindi le talpe si sono bloccate per il rischio di crolli dalle volte delle gallerie. Per questo una quarantina di lavoratori è tuttora in cassa integrazione.

Questo intoppo “sta facendo penare tecnici, maestranze e noi che portiamo la responsabilità di andare avanti – riconosce Mauceri -. I tecnici sono impegnati giorno e notte, abbiamo un timing serrato di attività di approfondimento tecnico che verranno concluse entro novembre. Entro dicembre saranno affrontate le soluzioni tecniche per superare il problema che c’è: abbiamo le due Tbm ferme perché i movimenti geomeccanici della montagna sono molto forti e stanno impedendo di andare avanti come preventivato, quindi andrà modificata la tecnica di scavo. Prevediamo al massimo ai primi di gennaio di poter riprendere, con qualche margine di incertezza, perché si sta operando in un contesto più unico che raro”.

Nonostante tutto, secondo il commissario la scadenza potrà essere rispettata: “Rispetto a dicembre 2024 abbiamo ancora due anni di lavoro. I tempi di recupero potrebbero esserci, un po’ di titubanza c’è. Intanto si stanno approntando tutte le lavorazioni che consentiranno di ridurre i tempi: attrezzaggio ferroviario, posa dei binari e tecnologie”.

Complessivamente il progetto unico che comprende Terzo Valico, nodo ferroviario di Genova e riattivazione della linea del Campasso, cuba 7,7 miliardi di euro. Gli interventi del nodo sono oltre il 50%, mentre sull’ultimo miglio, che da solo vale 306 milioni, l’avanzamento è appena al 4% in attesa del finanziamento completo del progetto di rigenerazione urbana della Valpolcevera. Per l’intero pacchetto l’obiettivo resta l’ultimazione dei lavori a dicembre 2024, con attivazione della linea nel 2025.

Con l’attivazione del Terzo Valico e gli interventi di velocizzazione in corso, i tempi di percorrenza da Genova a Milano scenderanno dagli attuali 85 minuti a circa un’ora. Per scendere a 50 minuti bisognerà aspettare il quadruplicamento del tratto Tortona-Pavia. Per il primo segmento fino a Voghera è stato avviato il dibattito pubblico, ma manca ancora il finanziamento: se arrivasse entro l’anno i lavori potrebbero partire nel 2023 e concludersi perciò nel 2028.

“Sono convinto che il Terzo Valico sarà il punto di svolta del nostro Paesesottolinea Macello -. Vista la rotta che le navi fanno da Suez per arrivare a Rotterdam, sarà un po’ come un canale di Suez che attraversa Appennini e Alpi facendo risparmiare cinque giorni di navigazione. È un cambiamento epocale. E lo stesso riguarda il traffico passeggeri: Genova in un’ora sarà collegata a Milano e Torino e quindi a tutto il Nord Europa”.

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