Genova. “È possibile che seguano altre scosse nei prossimi giorni. Se quella del 22 settembre era la principale, saranno di magnitudo inferiore, ma non abbiamo elementi per escludere che possano arrivare scosse di magnitudo superiore“. Lo spiega il sismologo Stefano Solarino, primo ricercatore all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dopo l’evento di ieri sera con magnitudo 3,5 ed epicentro localizzato a Davagna.
“È una zona per la quale abbiamo poco o nulla conoscenza pregressa. Possiamo ragionevolmente ipotizzare che non vi siano stati nel passato terremoti catastrofici, almeno negli ultimi duemila anni di cui abbiamo informazioni storiche, perché abbiamo visto che terremoti di magnitudo 4 non fanno danni ingenti”, ha aggiunto Solarino. “È la tessa zona del 22 settembre, probabilmente una delle scosse inserite nella sequenza di eventi successivi secondo la regola per cui ad ogni scossa ne seguono 10 di magnitudo immediatamente inferiore, 100 di due valori inferiore. Si tratta di una cosiddetta scossa di assestamento che fa parte di un iter di rilascio di energia già noto in altre situazioni simili a questa”.
In un’intervista a Genova24 dopo la scossa del 22 settembre, rilevata a Bargagli con magnitudo 4,1, Solarino aveva spiegato: “Il database che raccoglie tutte le informazioni dei terremoti in Italia negli ultimi duemila anni non contempla per quell’area un terremoto di magnitudo 4. Questo potrebbe avere due significati: che non ci sono mai stati eventi sismici paragonabili oppure che non si è tramandata l’informazione. Ma è vero che chi ha meno di cent’anni non ha mai avvertito un terremoto così forte in quell’area perché negli ultimi 2-300 anni non abbiamo mai registrato un sisma con quella magnitudo”.
“Quello che conta per la pericolosità sismica è il terremoto più forte mai registrato, non il fatto che ci siano terremoti successivi di magnitudo inferiore – spiega oggi Solarino a Genova24 -. Quindi, non essendosi verificato un sisma più forte di quello del 22 settembre, la variazione di pericolosità eventualmente dovrebbe essere tarata su quel terremoto e non su questo”. Al momento, infatti, la scossa principale resta quella di settembre, anche se molti cittadini affermano che quella di ieri fosse più forte. Probabilmente la percezione è dovuta alla minore intensità (8 chilometri, quella precedente circa 10 chilometri).
Secondo il database dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) la scossa più forte mai registrata in Liguria fu quella del 23 febbraio 1887 con magnitudo 6,27 nel Ponente ligure, il terremoto che distrusse Bussana Vecchia creando danni in molti centri dell’Imperiese. Nell’area di Genova resta agli atti un sisma in mare davanti a Nervi il 21 settembre 1924 alle 20.18 con magnitudo 4,32, mentre si ha documentazione di una scossa il 21 novembre 1751 nella zona di Sampierdarena per cui è stata stimata una magnitudo 3,7.