Genova. Accelerare sulla Green Logistic Valley, la Zona logistica semplificata in Valpolcevera, per creare occupazione e portare crescita demografica a Genova. È quanto chiede Spediporto in occasione del convegno Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry, Seaside Edition, promosso insieme a Regione Liguria e International Propeller Clubs Port of Genoa e organizzato da ClickUtility Team col patrocinio del Comune di Genova e la collaborazione di Liguria International all’Acquario.
La Zona logistica semplificata, prevista da una legge del 2017 e istituita nell’area della Valpolcevera attraverso il decreto Genova del 2018, prevede una serie di agevolazioni e incentivi per le aziende già presenti sul territorio e per quelle che vi si insediano. “È una misura a costo zero che ci auguriamo il Governo porti avanti – spiega il presidente di Spediporto, Andrea Giachero -. Una Zls con annessa un’area doganale interclusa potrebbe permettere alle aziende radicate di investire, attrarre le aziende e favorire l’arrivo di investitori”.
A distanza di quattro anni, però, l’iter non è stato ancora completato. “Aspettiamo che un Dpcm conferisca alla Regione l’incarico di occuparsi delle Zls – riferisce il direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta facendo il punto sulla misura -. Questo è fondamentale perché da quel momento possiamo attivarci per concretizzare accordi, meeting, incontri con grandi realtà dell’Ict, della logistica e della green economy. È un atto importantissimo, da lì parte la nostra ricorsa ai mercati internazionali”.
“Portando semplificazioni e sburocratizzazioni la Zls dà l’opportunità di investire sul retroporto del porto più importante del Mediterraneo – continua Giachero -. Le opportunità sono tante, anche dal punto di vista dello sviluppo tecnologico. I nostri porti devono essere non solo luoghi di transito ma anche centri di sviluppo e innovazione che permettono alle aziende di arrivare e creare occupazione e pertanto crescita demografica. Non dimentichiamo che da anni stiamo esportando cervelli all’estero e questo è un peccato. È bello che i giovani vadano a fare esperienze all’estero, ma poi tornino nel nostro Paese per portare avanti le logiche necessarie a riportarci ai fasti del passato”.
“Bisogna credere in Genova, nella Liguria e nel nostro sistema portuale come nuova porta di accesso ai mercati dell’Europa – ricorda Botta -. La difficoltà in cui si trovano gli scali del Nord Europa, sebbene attrezzati a vincere le sfide del futuro, è un’opportunità. Tutto ciò che riguarda la navigabilità dei fiumi che si è ridotta, il congestionamento di alcune realtà del Nord offrono a Genova in particolare un’opportunità di sviluppo nei prossimi anni. Gli investimenti nel settore delle infrastrutture ferroviarie renderanno l’offerta del cargo ancora più importante. Genova deve riscoprirsi pienamente consapevole delle proprie qualità e delle possibilità che ha di giocarsi in futuro un ruolo da leader”.
Le opportunità non sarebbero offerte non solo dalle merci, che in Valpolcevera continueranno a transitare verso la Pianura Padana, ma anche dai dati. L’obiettivo è fare di Genova un hub digitale coi data center connessi ai cavi internazionali (Equinix e BlueMed) e collocare in Valpolcevera incubatori di imprese per start-up innovative.
“Il nostro Paese si trova davanti a un momento molto delicato dal punto di vista economico e ha bisogno di ritrovare entusiasmo e consapevolezza nei propri mezzi. Abbiamo bisogno di fare il punto sul futuro del Nord Ovest, sul ruolo della Liguria a livello di mercati internazionali, sull’importanza di infrastrutture che sono state pianificate e si realizzeranno nei prossimi 10 anni e soprattutto sul ruolo di Genova e la Liguria per rendere la logistica uno strumento concreto non solo al servizio dell’export italiano ma anche di chi vuole investire sul territorio per creare una rete internazionale di distribuzione, non soltanto di merci ma anche di dati”, conclude Botta.