I dati

Salute mentale, il 9% dei liguri soffre di depressione o ansia: raddoppiati i casi tra gli adolescenti

I dati presentati dall'ordine degli psicologi della Liguria che chiedono al Governo di potenziare la presenza nei servizi pubblici, strutturare quella nelle scuole e affiancare lo psicologo a pediatra e medico di famiglia

depressione, disperazione, suicidio

Genova. Il 9% dei liguri dopo la pandemia soffre in forma moderatamente grave o grave di depressione o ansia. Era il 7% cinque anni fa. I disturbi psichiatrici sono in aumento e colpiscono in particolare i giovani duramente segnati dai lockdown, che hanno acuito una situazione già difficile a causa della crisi economica e del precariato. E’ il quadro emerso a Palazzo Ducale dalla conferenza ‘Promuovere la salute psicologia nella popolazione’ organizzata dall’Ordine degli Psicologi della Liguria a conclusione degli eventi organizzati per la Giornata nazionale della psicologia. Anche in Liguria, l’Ordine conferma che l’incidenza di disturbi depressivi e disturbi di ansia sono raddoppiati negli adolescenti rispetto ai dati pre pandemia.

Nell’ultimo report dell’Ordine degli psicologi della Liguria (2021), che ha interessato un campione rappresentativo dai 18 agli 85 anni, è stato evidenziato che il 66% degli intervistati ha sofferto di una sintomatologia depressiva di cui il 57% nella forma lieve e moderata mentre il 9% nella forma moderatamente grave e grave. Gli stessi dati per la sintomatologia ansiosa.

Generico ottobre 2022

“Oggi si parla di resilienza – spiega la presidente Donatella Fiaschi – perché il 10 ottobre è stata celebrata la giornata nazionale della psicologia che coincide con la giornata mondiale della salute mentale. Noi come ordine degli pcisologi della Liguria abbiamo organizzato tre appuntamenti tutti dedicati alla resilienza, vale a dire la capacità dell’individuo di far fronte alle avversità della vita ed è importante poter contare su fattori di ‘protezione’ che favoriscono questa capacità che possono essere individuali, famigliari e collettivi e che vanno implementati e rafforzati”.

“Gli studi sulla resilienza hanno dimostrato – spiega ancora Fiaschi – che a fronte delle avversità se ci sono fattori di protezione molte persone riescono a non subirne i danni ma a svilupparsi in maniera adattiva. E noi psicologi all’interno delle scuole o nei contesti di assistenza primaria dobbiamo poter offrire un ascolto e un’accoglienza e in questo modo diventiamo dei ‘tutori di resilienza’”

La pandemia ha aumentato ma anche fatto emergere una quota di sommerso di disagio psicologico e “a fronte di questo gli psicologi hanno cominciato a sensibilizzare le istituzioni – spiega la presidente – evidenziando che la rete psicologia pubblica deve essere in grado di rispondere a questa richiesta di supporto: noi avevamo chiesto un potenziamento dei servizi pubblici ma anche una risposta immediata e il governo aveva risposto con il bonus. Certamente non è la soluzione di tutto ma è un primo passo anche perché i dati ci dicono delle 300.000 domande a livello nazionale, oltre il 60% proviene da giovani sotto i 35 anni. Si tratta di sei richieste su dieci che provengono dai giovani perché probabilmente sono quelli che hanno anche meno possibilità di rivolgersi a un privato”.

Se infatti è vero che chi ha le risorse si rivolge al privato “tanto che i colleghi liberi professionisti hanno avuto un aumento del 40% dell’attività professionale – ricorda Fiaschi – i giovani al contrario spesso non possono permetterselo”. Per questo al nuovo Governo “chiederemo di potenziare le figure già presenti, psicologi e psicoterapeuti nei servizi di salute mentale, consultori famigliari e Serd, ospedali e anche di inserire in modo strutturata gli psicologi nella scuola e nei contesti di assistenza primaria insieme al medico di medicina generale e al pediatra di libera scelta proprio per intervenire precocemente perché occorre lavorare sulla prevenzione invece è la cosa he si fa di meno”.

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