Genova. Un presidio di protesta sotto Palazzo Tursi per protestare contro i ritardi dei lavori e le ‘performance’ delle nuove installazioni, che dopo anni di passione non hanno portato, sembrerebbe, ai risultato sperati.
Parliamo del “Comitato barriere anti rumore Genova“, che dopo l’annullamento della commissione ad hoc prevista il 31 ottobre, ha deciso di portare il proprio grido di protesta sotto il palazzo del Comune. “Un mese fa siamo stati informati che era in programma una commissione consiliare con argomento ‘Barriere antirumore’ per il 31 ottobre alle ore 14.30. La Commissione era stata richiesta a luglio 2022 da una consigliera del gruppo PD e avrebbe permesso al Comitato Barriere antirumore Genova, composto da cittadini coinvolti dal problema della rimozione delle barriere e conseguente disagio, di essere auditi dal Consiglio anche in presenza di un rappresentante di Autostrade, di ARPAL e Regione – scrivono – Nei giorni scorsi ci sono state richieste anche le mail per ricevere la convocazione. Il Presidente delegato a presiedere la Commissione ha saputo, solo nella mattinata di giovedì 27, l’intenzione di Autostrade di non essere presente lunedì 31. Quindi, si suppone, che Autostrade, in tempo utile, abbia ricevuto la comunicazione di partecipare alla Commissione, mentre il Comitato, in attesa ancora oggi, non ha ricevuto nessuna convocazione via mail. Ci sono auditi di serie A e di serie B?”.
Secondo alcune fonti qualificate, però Aspi si era resa disponibile a partecipare in remoto. “Successivamente è arrivata la decisione, da parte dell’assessore Campora, di rinviare la Commissione, tanto attesa dai cittadini, che poteva essere convocata comunque e, dopo averci ascoltato, riaggiornata. Invece è stata annullata a data da destinarsi“.
Per questo motivo gli attivisti si sono dati appuntamento domani, lunedì 31 alle 14.30 in via Garibaldi: “Il Comitato ha deciso di presentarsi comunque sotto Palazzo Tursi, come stabilito inizialmente per partecipare alla commissione, con un presidio per richiedere di essere ricevuti dal Sindaco. La richiesta del Comitato sarà l’assicurazione di un impegno preciso da parte dell’Amministrazione di assumere il ruolo attivo di mediatore con ASPI e MIT sui programmi concreti di progettazione e reinstallazione delle barriere”.
Questo è solo l’ultimo episodio di una lunga storia, che Genova24 racconta e documenta fin dai primi mesi, vale a dire da quel dicembre 2019 in cui le prime barriere antirumore vennero rimosse a seguito delle indagini della magistratura nate dalla più grande inchiesta legata al crollo di Ponte Morandi. Solo a Rivarolo, in via Cambiaso, sono state reinstallate come progetto pilota. “Seppure il cantiere sia ufficialmente finito persistono ancora lavori da concludere, inoltre le barriere sostituite non mantengono la stessa perfomance di quelle precedenti – spigano i residenti – il rumore è mitigato ma non risolto al pari della condizione precedente”.
Altre zone di Genova coinvolte non hanno ancora notizie certe sullo stato attuale dei progetti e del cronoprogramma della reinstallazione: “I cittadini sono esasperati e in attesa da troppi mesi.
Finora siamo stati collaborativi e in attesa di risposte, a questo punto chiediamo reale ascolto e azioni concrete. Speriamo ancora che la Giunta dia un segnale di disponibilità a convocare la Commissione Consiliare lunedì come già stabilito”.