Genova. La strada che separa Edoardo Rixi dal ministero delle Infrastrutture potrebbe essere più accidentata del previsto. Secondo un lancio pubblicato oggi dall’agenzia Dire, il leader della Lega in Liguria, appena rieletto deputato, sarebbe stato definito “inadeguato” a ricoprire l’incarico da parte di chi si sta occupando del dossier all’interno di Fratelli d’Italia. Una bocciatura di partito che, se avallata da Giorgia Meloni, complicherebbe l’ascesa di Rixi al dicastero più strategico per la città, auspicata soprattutto dal sindaco (e amico) Marco Bucci con numerosi endorsement prima e dopo la campagna elettorale.
Secondo quanto riportato dalla Dire, FdI giudica Rixi troppo “Genova-centrico” e teme che con lui il Mit si trasformi in un “assessorato regionale” che lavorerebbe in via prioritaria “per il potenziamento esclusivo del porto di Genova“. A influire sarebbe anche il risultato elettorale della Lega, per i seguaci di Meloni “ridimensionata a partito localistico” e dunque inadatta a esprimere un ministro che garantisca “quell’orizzonte nazionale e internazionale che l’intermodalità e le infrastrutture esigono”.
Inoltre, nella valutazione dei tecnici di settore consultati da Fdi “il mondo dell’intermodalità è per antonomasia transregionale e l’infrastrutturazione dell’Italia passa attraverso il sud, prima porta di approdo dal canale di Suez ma ora ignorato, visto che” le navi “vanno direttamente su a Rotterdam con una settimana in più di viaggio e costi superiori, ma più conveniente dei nostri porti del Mezzogiorno meno infrastrutturati e collegati al nord”.
Nessun commento da Edoardo Rixi e dal suo staff. E il silenzio sulla notizia, come prevedibile, viene mantenuto anche dai vertici locali di Fratelli d’Italia. La partita, in effetti, è tutta in mano ai dirigenti nazionali. È noto peraltro che in FdI c’è chi spinge perché sia Fabio Rampelli a occupare quel ministero. D’altro canto esiste pure una concorrenza “interna”, quella di Matteo Salvini, che in caso di esclusione dal Viminale potrebbe ottenere proprio le Infrastrutture come “compensazione” su un tema ritenuto comunque strategico dal Carroccio.
E infatti, secondo quanto riportato ancora dalle agenzie di stampa, la Lega avrebbe “opzionato” quattro ministeri, tra cui proprio quelle Infrastrutture, oltre a Interno, Agricoltura e Riforme in chiave autonomia. L’indicazione dei desiderata presentati a Giorgia Meloni sarebbe emersa dal consiglio federale della Lega con Matteo Salvini a Roma al quale lo stesso Rixi ha partecipato in presenza.
Rixi, pur dichiarandosi da sempre disponibile, aveva chiarito all’indomani delle elezioni: “Io chiedo che la nostra regione possa esprimere dei ruoli a livello di esecutivo, che sia io o un altro è indifferente“. Stesso appello sottoscritto da Bucci, che però non ha mai fatto ministero di avere una predilezione per la sua figura. In ogni caso, l’unico ligure con quotazioni sufficienti per entrare nel futuro governo Meloni è rimasto lui, al netto delle valutazioni che sarebbero state espresse da Fratelli d’Italia. Se tagliato fuori dal Mims, il segretario ligure del Carroccio, fedelissimo di Salvini, potrebbe tuttavia rientrare da una porta collaterale: quella del ministero del Mare che sia Lega sia FdI hanno ipotizzato di creare accorpando competenze da altri dicasteri.