Genova. Le prime voci erano trapelate negli scorsi giorni, adesso è stato confermato: il presidente ligure Giovanni Toti vuole tenere per sé la delega alla Cultura lasciata libera dall’assessora Ilaria Cavo, eletta deputata per Noi Moderati alle ultime elezioni.
Il governatore ne ha parlato a margine della presentazione della mostra Rubens a Genova a Palazzo Ducale, citando la scelta analoga compiuta dal sindaco Marco Bucci al momento di varare la nuova squadra di governo: “È una scelta che potremmo fare identicamente in Regione Liguria tenendo sotto la presidenza la Cultura, che non è una diminutio ma un rafforzamento dell’amministrazione della cultura in questa città. Tenere le deleghe alla cultura sotto le massime cariche elettive credo sia un segno di grande attenzione e rispetto di questo settore che si interseca con turismo e promozione del territorio e ha bisogno di un coordinamento tra assessori di qualità”.
Dunque non ci sarà alcuna fusione della Cultura con altri assessorati: “La Cultura sotto la presidenza, il Turismo a chi sostituirà Berrino, la Sanità a un tecnico che sarà esecutore di quanto la presidenza ha messo in campo fino ad oggi”, ha puntualizzato Toti spiegando la logica complessiva del rimpasto.
Il cerchio però non potrà chiudersi entro questa settimana, com’era stato previsto all’indomani del voto. Un po’ perché trovare un tecnico della sanità disponibile a sobbarcarsi un assessorato così spinoso è quanto mai complicato. E un po’ perché sul sostituto di Gianni Berrino sarà obbligatorio passare dal vaglio di Giorgia Meloni. Che però è impegnatissima col risiko del nuovo governo e quindi ha convocato i vertici locali del partito a Roma la settimana prossima. La rosa dei nomi di Matteo Rosso comprende diversi nomi del Ponente ligure: Claudio Cavallo, Luca Lombardi, Paolo Strescino e Fabrizio Cravero.
Per la Sanità, dopo il rifiuto a malincuore di Alessandro Bonsignore, che darà precedenza alla carriera universitaria, si vagliano altri profili: Enrico Castanini (manager di Liguria Digitale) e una vasta schiera di dirigenti di Asl e ospedali come Luigi Carlo Bottaro, Renato Botti, Salvatore Giuffrida. Nel vortice delle indiscrezioni è entrato perfino Paolo Cremonesi, direttore del Pronto soccorso del Galliera, che in passato era stato accostato a parti politiche opposte.
Per le deleghe di Ilaria Cavo si prospetta quindi uno smembramento: la Cultura sotto la presidenza (con la probabile istituzione di un tavolo di consulenti sul modello di quello annunciato oggi da Marco Bucci), la Formazione a Marco Scajola, Politiche giovanili, Scuola e Università a Simona Ferro. A questo assetto potrebbero conseguire altre ridistribuzioni di carattere minore. In ogni caso, come chiarito più volte da Toti, si tratterà di un rimpasto light, senza grossi stravolgimenti.