Sanità

Pronto soccorso, scontro in Regione: medici pagati fino a 100 euro l’ora, esclusi gli infermieri

Pastorino: "Assunzioni centellinate per non creare problemi nelle Rsa ma nessuna maggiorazione". Toti: "Illogico usare una norma d'emergenza"

infermieri

Genova. Via libera in Consiglio regionale all’aumento della tariffa fino a 100 euro lordi all’ora per le prestazioni aggiuntive del personale medico nei pronto soccorso, misura che servirà ad attenuare gli effetti della carenza di personale e ridurre il ricorso alle esternalizzazioni. È quanto previsto dall’articolo 5 del disegno di legge omnibus “Disposizioni di adeguamento dell’ordinamento regionale” approvato oggi in aula con 18 voti favorevoli, 3 contrari e 6 astenuti.

“Si tratta di un’importante iniziativa – ha spiegato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – per rendere più appetibile il lavoro dei medici in attività presso i pronto soccorso liguri, professionisti che quotidianamente affrontano un lavoro molto impegnativo e particolarmente stressante. In questo modo cerchiamo anche di ovviare alla carenza di questi specialisti”.

L’aula si è però spaccata sull’estensione dell’aumento non solo ai medici, ma anche al personale infermieristico per il quale non ci sono risorse sufficienti. Un emendamento sul tema è stato presentato da Gianni Pastorino di Linea Condivisa, ma è stato votato favorevolmente dalla sola minoranza.

“Ancora una volta nelle scelte della giunta Toti prevale una logica minima – attacca il consigliere -. Così da una parte la giunta Toti centellina le assunzioni del personale infermieristico, per non creare problemi alle Rsa, private ma allo stesso tempo chi come infermiere opera nei nostri pronto soccorso non avrà nessuna maggiorazione retributiva. Tanto importanti da stare attenti alle assunzioni, ma così poco importanti da essere presi in considerazione quando si prevedono emolumenti”.

“Nessuno può sottovalutare la preziosità del lavoro e il disagio di alcuni turni – ha replicato Toti – ma è anche poco corretto e poco coerente con un comportamento logico usare per questo uno strumento legislativo che prevede una norma transitoria atta a evitare la fuga di un bene prezioso come i medici di urgenza. È una prassi da prima Repubblica, non è così che si produce buona sanità. Che alcuni incarichi debbano essere maggiormente retribuiti lo sostengono tutti da tempo, ma non credo si risolva con un articolo di assoluta emergenza”.

“Con questa misura – aggiunge l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola – si incentiva il lavoro degli specialisti in medicina d’urgenza, ma anche degli equipollenti che operano nei pronto soccorso come pneumologi, internisti, immunologi, geriatri e i medici dipendenti del 118. Si tratta di categorie carenti e non disponibili sul mercato, oggi e per i prossimi anni. Diversa è invece la situazione degli infermieri: mentre non c’è alcuna graduatoria per i medici della medicina d’urgenza, per il personale infermieristico, grazie al recente concorso, c’è una graduatoria che conta più di 2mila profili. Si tratta dunque di portare avanti una revisione delle necessità che le varie Asl potranno evidenziare per poi eventualmente scorrere la graduatoria stessa”.

È stato invece approvato un emendamento presentato in origine dalla Lega, e sottoscritto poi da tutti i gruppi, che impegna la giunta “a predisporre quanto necessario, affinché tutto il personale che operi nei servizi dell’emergenza-urgenza, compresi anche gli specialisti nelle specialità equipollenti e i medici infermieri del 118 che vi prestano la loro professionalità, abbiano un omogeneo aumento della tariffa oraria”. In virtù di questo indirizzo condiviso sono stati ritirati diversi emendamenti presentati dalla minoranza.

“Non aver voluto estendere subito la misura dell’aumento della tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive a infermieri e operatori del 118, oltre che ai medici dei pronto soccorso, è stata un’occasione mancata – attaccano Luca Garibaldi ed Enrico Ioculano del Pd -. La giunta preferisce rimandare la discussione in seduta di bilancio, noi aspetteremo, nel frattempo però, il personale sanitario è in forte sofferenza. La Regione ha dimostrato poco coraggio. Questa misura potrebbe essere uno strumento fondamentale per contrastare la fuga del personale medico dai pronto soccorso ed evitare di rivolgersi a costosissime cooperative: per questo sarebbe stato necessario fin da subito prevedere risorse ulteriori per portare il compenso per le prestazioni aggiuntive dei medici a 130 euro lordi e prevedendo il raddoppio di quelle del personale infermieristico e dei convenzionati 118, invece di prendere altro tempo”.

Approvato invece un emendamento del Pd che chiede alla giunta di stipulare protocolli d’intesa con la Prefettura per potenziare la presenza e la collaborazione con le forze di polizia nei reparti di emergenza-urgenza e nelle strutture ritenute a più elevato rischio di episodi di violenza.

Con l’approvazione del provvedimento è passata anche la norma che disciplina la distribuzione di gran parte dei farmaci a carico del sistema sanitario nazionale nelle farmacie territoriali, con un contributo a favore delle farmacie stesse per l’esecuzione di tali prestazioni. Tale disposizione si estende anche ai dispositivi per il monitoraggio della glicemia.

“In questo modo – ha spiegato il presidente della Regione Giovanni Toti – si rende possibile una distribuzione sempre più capillare dei farmaci, offrendo un servizio più fruibile e comodo ai cittadini liguri che hanno bisogno di questi dispositivi”. “Ancora una volta – aggiunge l’assessore Angelo Gratarola – le farmacie liguri si confermano un tassello importante per migliorare l’offerta sanitaria nella nostra regione, potenziando un servizio particolarmente utile soprattutto ai cittadini che abitano nel nostro entroterra o in luoghi più lontani dai grandi centri urbani”.

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