La replica

Presidio alla Bartolini, Fit Cisl e Uiltrasporti ai Si Cobas: “Nostro intervento per evitare che situazione degenerasse”

Le due organizzazioni confederali accusano il sindacato autonomo di mettere a rischio i lavoratori che, in gran parte stranieri, rischiano il permesso di soggiorno in caso di denunce

Generico ottobre 2022

Genova. Rispediscono al mittente le accuse Fit Cisl e Uiltrasporti dopo l’attacco del sindacato Si Cobas in seguito al presidio di ieri sera davanti alla filiale Brt di via Fratelli Coronata.

Le due organizzazioni confederali, in una lunga nota, attribuiscono al SI COBAS, che definiscono “pseudo organizzazione sindacale autonoma” “la responsabilità di voler mettere a tutti i costi lavoratori, contro lavoratori, utilizzandoli per avere visibilità, anche a costo di compromettere i loro permessi di soggiorno, a seguito di possibili denunce, e per mascherare il loro insuccesso a differenza di chi invece ha sempre lavorato insieme alle forze dell’ordine per mantenere la pace sociale nel cantiere BRT che a causa della presenza di tanti lavoratori soprattutto di svariate etnie non sempre può essere così scontata”.

Questo il racconto di quanto accaduto secondo Fit Cisl e Uiltrasporti: “Alle 21: 00 hanno bloccato l’ingresso della filiale BRT di Via Fratelli Coronata, impedendo di fatto ai camionisti di partire per il loro viaggio, impedendo il rientro dei camionisti saturi nei limiti orari di guida e obbligati a effettuare il dovuto risposo, nonché lo scarico delle merci, che avrebbe permesso ai 200 driver operanti nella filiale di poter effettuare la loro attività lavorativa tutelata da legge e CCNL” si legge nella nota.

“Al venir meno del diritto di lavorare, per una mera protesta politica effettuata da persone che nulla hanno a che vedere con BRT, anzi addirittura provenienti da Milano, tutti i lavoratori, camionisti , driver e magazzinieri iscritti alle Organizzazioni Sindacali Confederali , hanno contattato i dirigenti chiedendo supporto e intervento, poiché gli animi era già molto accesi, manifestando l’intenzione di non voler perdere nuovamente una giornata di lavoro come già accaduto in data 16/09/22 a seguito di analogo blocco da parte delle stesse persone e per gli stessi motivi. Pertanto, con grande senso di responsabilità, che da sempre contraddistingue le Organizzazioni Sindacali Confederali, non abbiamo potuto far altro che, recarci in loco, per provare a placare gli umori di tutti, poiché, senza l’intervento dei Dirigenti della Fit Cisl e Uiltrasporti la situazione sarebbe degenerata, considerando che si sarebbero scontrati 250 lavoratori, fermamente intenzionati a non perdere ulteriore giornata di lavoro, contro 25 pseudo manifestanti”.

A supporto dei ‘colleghi’ di Cisl e Uil interviene anche la Filt Cgil, pur non chiamata in causa dal sindacato Si Cobas: “La Filt Cgil condanna ogni forma di violenza, e ritiene gravissimo che alcune organizzazioni sindacali autonome mettano a rischio 500 posti di lavoro per interessi marginali di categoria” si legge in una nota. “Le conseguenti perdite economiche, che l’azienda si trova a subire, possono pregiudicare l’occupazione del sito in questione. Giudichiamo ingiustificati gli attacchi subiti dai rappresentanti di Fit-Cisl e Uiltrasporti accorsi sul posto richiamati dai lavoratori che volevano svolgere la loro attività lavorativa, ed esprimiamo massima solidarietà. Auspichiamo che tali fatti non debbano ripetersi soprattutto per non vedere contrapposti e strumentalizzati lavoratori, che con grandi sacrifici, si sono conquistati la loro attuale posizione”.

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