Denuncia

Pastorino (Linea Condivisa): “Pazienti soli in pronto soccorso, importante riaprire le visite”

"Molti anziani, in attesa di ricevere visite mediche all'interno del pronto soccorso, restano soli ed isolati per ore"

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Genova. Su tutto il territorio regionale, in particolare a Genova, “arrivano segnalazioni di abbandono dei pazienti in attesa del ricovero nei pronto soccorso”. Lo dice Gianni Pastorino, consigliere di Linea Condivisa in consiglio regionale.

“È una situazione che ho segnalato almeno altre due volte in questi mesi – sottolinea Pastorino -. Nonostante la situazione pandemica e l’enorme impegno del personale sanitario, credo sia importante garantire visite ospedaliere alle fasce più deboli, nel rispetto di tutte le cautele sanitarie, sia per il personale ospedaliero che per i pazienti e gli accompagnatori. Molti anziani, in attesa di ricevere visite mediche all’interno del pronto soccorso, restano soli ed isolati per ore. Si tratta di persone che, nell’arco delle ore di attesa, devono prendere medicinali oppure hanno bisogno di andare in bagno”.

“In questi giorni abbiamo visto molte persone anziane che si sono presentate nelle strutture sanitarie liguri per patologie varie e sono state escluse dai parenti – continua Pastorino – Ci sono arrivate segnalazioni di alcuni familiari che hanno perso ogni tipo di contatto per più di 8 ore. Moltissime persone ricoverate in strutture sanitarie non hanno la capacità di utilizzare agevolmente i telefoni anche se ne sono in possesso e spesso medici ed infermieri sono impegnati in operazioni di cura e di intervento molto complessi e dunque non riescono a garantire questa attività”. 

Per questi motivi il consigliere Pastorino ha inviato oggi una lettera al presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e al direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi per chiedere di intervenire sulla questione al più presto: “Vi chiedo di pensare al più presto ad una procedura, oltre quelle già utilizzate, che permetta di mantenere una relazione seppure breve con parenti o accompagnatori – si legge nella lettera – È una necessità evidente della popolazione anziana di questa regione”. 

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