Genova. Serena Bertolucci è la direttrice di Palazzo Ducale di Genova dal 2018, la prima donna a rivestire questo ruolo da quando esiste la fondazione. Acclamata, stimata, voluta sin da quando, alla direzione di Palazzo Reale lo rilanciò anche con iniziative di marketing fantasiose (qualcuno ricorda le paperelle di gomma?). La sua permanenza, però, oggi non è una certezza. Non lo è da quando il Comune ha deciso di non confermare Luca Bizzarri alla presidenza del Ducale preferendogli Beppe Costa, il patron dell’Acquario (e di tante altre cose).
Bertolucci, che di Bizzarri è diventata grande amica – lo hanno ribadito pubblicamente e più volte, entrambi – non ha commentato, finora, il cambio della guardia. Ma chi le ha parlato sa che è preoccupata di non avere, con Costa, quella libertà d’azione che l’attore e comico le aveva garantito fino a oggi, e neppure quella uguale lunghezza d’onda che con lui condivideva.
Donna a detta di tutti pragmatica e con un grande senso della responsabilità, nonostante abbia ricevuto diverse offerte di lavoro, per ora non lascerà il suo posto. A meno che non glielo sia chiesto da qualcuno. Ma la prosecuzione del mandato non sarà a cuor leggero. Serena Bertolucci è anche una donna molto ironica e nelle ultime ore, per esprimere il proprio stato d’animo, ha postato su Facebook il testo di una scenetta cult per gli amanti dei film d’animazione Disney, quella della cascata ne Le follie dell’Imperatore.
– Oh oh …
– Non dirmelo… stiamo andando verso un’altissima cascata.
– Già.
– Con massi appuntiti?
– È un classico.
-… e andiamo!
La migliore altissima cascata di sempre. Grazie
Non è un caso che in Italia il film sia stato doppiato da Paolo Kessisoglu e, appunto, Luca Bizzarri. In quella scena i due protagonisti stanno per precipitare da una cascata ma, nonostante la situazione appaia disperata, non si danno per vinti, affrontano il terribile salto e ce la fanno. Ed è un po’ quello che Luca Bizzarri (che ha ricondiviso il post) e Serena Bertolucci hanno fatto in questi quattro anni insieme, dove la cascata era il funzionamento di una struttura che aveva perso verve e i massi appuntiti i due anni di pandemia. Nei quali, e questo è un merito che è stato loro riconosciuto anche da chi ha scelto di non confermare Bizzarri, palazzo Ducale non ha mai chiuso.
Si apre una nuova pagina per il Ducale e la fondazione. Ma se il buon giorno si vede dal mattino. Ieri Beppe Costa, con il suo savoir faire, alla domanda se avesse già parlato con Bertolucci ha risposto: “La sua agenda è fitta, vedremo se mi darà udienza”.
La stessa direttrice sarebbe stata, a sua volta, tra le persone che più si sono interrogate sui potenziali conflitti di interessi per un presidente che – oltre che un imprenditore portuale – è anche a capo di un impero dell’edutainment, con oltre 60 strutture in Italia tra cui ovviamente l’Acquario di Genova. Acquario che ieri, in conferenza stampa, è stato citato tanto quanto Palazzo Ducale.
Punto su cui Costa è stato piuttosto chiaro: “Io già siedo nei consigli di aziende in concorrenza tra loro – ha detto ieri – ma se le cose sono fatte con trasparenza a livello tecnico il problema non si pone, ho interi uffici per evitare questi rischi”.
Tuttavia, sulla carta, la visione di Beppe Costa e quella di Serena Bertolucci non sono così dissimili. Un Palazzo Ducale che sia aperto, a disposizione dei genovesi, anche “pop” se vogliamo, che sia il motore di tante iniziative culturali dentro e fuori le sue facciate.