Discorso

Meloni alla Camera, gli obiettivi del governo: “Presidenzialismo, patto fiscale e protagonismo nel Mediteraneo”

La neo premier in Parlamento per la fiducia cita (anche) Giovanni Paolo II: "Io sono una persona libera è farò esattamente quello che devo fare"

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Genova. La neo premier Giorgia Meloni questa mattina ha parlato alla Camera dei Deputati prima del consueto voto di fiducia. Un discorso atteso in cui sono stati elencati tutti gli obiettivi del prossimo governo e le priorità politiche e amministrative dell’esecutivo. Un discorso ampio, che ha abbracciato tutti i topic in discussione in questi giorni, e che ha messo sul tavolo i temi che con ogni probabilità segneranno i prossimi mesi del dibattito pubblico politico.

Il contesto economico è grave, e Giorgia Meloni è partita proprio dai dati di previsione che hanno già visto per il 2023 l’inizio di una fase recessiva per il nostro paese. “Italia, la nave più bella del mondo, una imbarcazione solida a cui nessuna meta è preclusa – ha detto – Agli investitori diciamo che l’Italia è un paese su cui scommettere, la strada per ridurre il debito non è l’austerità ma la crescita duratura, e siamo aperti agli investimenti esteri, tutelando gli interessi nazionali. In questo contesto di inserisce il Pnrr, un’opportunità straordinaria da sfruttare al meglio, senza ritardi e senza sprechi, ottimizzando i costi anche alla luce di rincari dei prezzi. Bisogna affrontare questo con pragmatismo, senza un approccio ideologico“.

Pressante il contesto legato alla guerra e alla crisi energetica. La premier ha assicurato il supporto al popolo ucraino, condannando l’aggressione territoriale russa. E per uscire dal ricatto energetico ha richiamato la volontà di sfruttare tutte le risorse presenti sul nostro territorio, a partire dai giacimenti a mare di gas ad oggi poco sfruttati.

Poi le riforme istituzionali, con il presidenzialismo come obiettivo di legislatura: “Sul tavolo c’è l’ipotesi alla francese del semipresidenzialismo, ma vogliamo confrontarci con tutte le forze politiche. Sia chiaro, non rinunceremo a riformare il paese”.

Per il supporto all’economia del paese, in continuità con il governo Draghi, si daranno gambe ad un piano di grandi investimenti infrastrutturali “Per collegare la costa tirrenica e la costa adriatica, il paese con le isole. Infrastrutture devono essere considerate di interesse nazionale. Il motto sarà non disturbare chi vuole fare”.

E poi una riforma della macchina amministrativa con un nuovo patto fiscale: “Le imprese chiedono meno burocrazia – ha detto Meloni – e faremo una deregolamentazione, meno regole ma più chiare per tutti, e un nuovo rapporto con i cittadini: ridurre la pressione fiscale, estensione flat tax, una tregua fiscale per cittadini e imprese in difficoltà con il fisco, e una serrata lotta all’evasione, portando la valutazione dell’agenzia delle entrate deve essere legata alle tasse recuperate non solo alle contestazioni effettuate”. Torna il tema del reddito di cittadinanza, visto in maniera assolutamente negativa dal nuovo governo: “Ha rappresentato una sconfitta per chi poteva dare il suo contributo. Serve colmare le distanze tra mondo del lavoro e formazione, la scuola e l’università torneranno centrali in questo governo”.

La premier si è soffermata anche sulle tematiche ambientali, riconoscendole come di grande interesse soprattutto per le giovani generazioni: “Ci faremo carico della difesa dell’ambiente naturale, proteggeremo il nostro patrimonio ambientale ma difenderemo la natura con l’uomo dentro”.

Passaggio applauditissimo anche sulla famiglia: “Serve un piano economico per rimetterla  al centro della nostra società, con aumento dell’assegno universale e politiche per favorire il lavoro femminile, con asili nidi gratuiti e con orari compatibili con gli orari lavorativi”.

C’era attesa per un eventuale passaggio sulle radici ideologiche del suo governo, attesa che viene ripagata quando Giorgia Meloni ricorda che le “Leggi razziali del 1938 sono state il punto più basso della nostra storia – sottolineando come – non ho mai provato simpatia per i regimi antidemocratici, fascismo compreso. Combatteremo ogni razzismo, antisemistismo e discriminazione”.

Torna anche il tema Covid: “Di libertà molto si è discusso durante la pandemia, abbiamo avuto le regole più stringenti ma i risultati peggiori. Non replicheremo quel modello. Se si chiede responsabilità ai cittadini, la si deve fare. Per questo faremo chiarezza su quanto successo durante la pandemia“.

Le legalità. “Affronteremo il cancro mafioso a testa alta, come l’esempio che ci hanno lasciato tutte quelle persone che non si sono voltate dall’altra parte.  Criminali e mafiosi avranno da noi solo disprezzo e fermezza”.

Flussi migratori. “In Italia non si entra illegamente, si entra legalmente con i decreti flussi. Troppi morti nel mare: dobbiamo fermare le partenze. Vogliamo impedire che la selezione di ingresso in Italia la facciano gli scafisti – ha sottolineato tra gli applausi Meloni – Dobbiamo rimuovere le cause che spingono le persone a migrare: dobbiamo essere promotrici di un piano Mattei per l’Africa. Dobbiamo recuperare il ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo“.

E poi la chiosa: “Voglio stravolgere i pronostici, mi imteressa una sola cosa, sapere di aver dato tutto per il nostro paese e di aver fatto tutto il possibile – conclude tra gli applausi e l’entusiasmo della maggioranza – GiovanniPaolo II mi ha insegnato che la libertà è il diritto di fare quello chi si deve. Io sono una persona libera è farò esattamente quello che devo fare“.

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