In pericolo

Madonna del Monte, a un mese dall’addio dei frati è già allarme degrado

I consiglieri municipali Censi e Mariano: "Già segnalati problemi di pulizia, senza presidio a rischio anche la sicurezza. La Provincia conceda l'accesso al bosco"

bosco frati madonna monte

Genova. Dopo l’addio dei frati al convento della Madonna del Monte un mese fa sale l’apprensione tra i genovesi. Da sempre luogo di ritrovo per famiglie, soprattutto per chi abiti nelle zone di San Fruttuoso e Marassi, con l’addio dei francescani la situazione rischia di precipitare: “Ad oggi la Chiesa è aperta 3 giorni a settimana – ricorda Sophia Mariano, consigliera con delega al verde extraurbano del Municipio Bassa Valbisagno – ma in molti continuano a recarvisi sperando presto tutto torni alla normalità. Qualcuno ha già lamentato problemi di pulizia intorno a quello che, grazie al Bosco dei Frati, è un vero e proprio polmone verde cittadino”.

Andrea Censi, consigliere del Municipio, ne fa anche un problema di sicurezza, materia di cui si occupa con una specifica delega: “Il rischio è che, senza un presidio certo e costante, possa diventare presto luogo di ritrovo per bivacchi e azioni criminose precludendone l’accesso a quei bambini che, come me alla loro età, ne usufruiscono come posto incantato in cui i genitori li lasciano più liberi sentendosi al sicuro durante i giochi dei figli”

Cosa fare dunque? “Piciocchi ed il Comune hanno già proposto ai Frati di rinunciare al trasferimento, ma la questa strada appare impossibile da percorrere – affermano Censi e Mariano -. Il valore del luogo lo si conosce e va anche oltre quello prettamente sociale, tanto che il Fai ha inserito il Santuario tra i luoghi che grazie al voto di tutti i cittadini potrebbe rientrare tra i luoghi del cuore ricordandone la particolare architettura e le opere contenute. Per questo perderlo  sarebbe una sconfitta culturale oltre che sociale”. Impossibile poi pensare di non dare risposta ai cittadini “che continuano a chiederci di impiegare volontari e associazioni per sopperire al rischio di abbandono e degrado”.

L’altra strada passa per la gestione diretta da parte del Comune: a immaginare questa possibilità era stato l’assessore e vicesindaco Pietro Piciocchi che aveva proposto ai frati l’acquisizione della porzione di terreno fino al campo di sportivo in modo da permettere l’accesso al bosco trasformandolo in parco urbano accessibile anche da San Fruttuoso bassa. Un’ipotesi caldeggiata già prima dell’addio da parte dei frati francescani.

“Siamo certi la Provincia dei Frati Minori sia conscia dell’importanza del luogo come centro di spiritualità e altrettanto di quanto rappresenti per bambini e famiglie. Per questo, un primo importante passo risiede nella loro disponibilità di concedere l’accesso al bosco anche per recuperare il campo da calcio presente e ormai dequalificato“, proseguono i consiglieri municipali. Sono i genovesi a chiederlo, ribadiscono, appellandosi “all’amore cristiano e alla sensibilità di chi per 578 anni ha scelto di vivere alla Madonna del Monte e bene ne conosce le virtù e meraviglie”.

Il santuario nacque nel periodo delle incursioni saracene (tra il 954 il 958) quando, secondo il racconto popolare, a seguito delle numerose preghiere rivolte dai superstiti alla Madonna, il Monte si illuminò. “Speriamo non serva un altro miracolo per salvare da degrado e abbandono l’area”, concludono i consiglieri Censi e Mariano.

Sul sito del Fai, Fondo per l’ambiente italiano, a questo link è possibile votare il santuario nel censimento dei “luoghi italiani da non dimenticare”.

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