Genova. Ormai si profila sempre più come una sfida interna alla Lega quella per il ministero delle Infrastrutture da cui dipendono molte partite ancora aperte per Genova e la Liguria. Da una parte il segretario regionale del Carroccio Edoardo Rixi, “candidato” con forza da Bucci e Toti per quel ruolo dopo aver già fatto il viceministro nel primo governo Conte, dall’altra il suo diretto superiore Matteo Salvini, che di sicuro avrà un posto “di peso” nel governo guidato da Giorgia Meloni.
Il nodo è quello attorno al quale ruotano molti dei tormenti della leader di Fratelli d’Italia in questi giorni. Il leader della Lega è entrato in scivolata nella trattativa dicendosi esplicitamente “pronto a un incarico di governo“. Chiaramente punta al Viminale, ministero che fu già suo ai tempi del governo gialloverde, prima della folle estate del Papeete.
Ma la ritrosia di Meloni su questa opzione avrebbe diverse giustificazioni. Anzitutto Salvini è sotto processo per sequestro di persona per la vicenda Open Arms. La sua linea sull’immigrazione potrebbe indispettire non poco l’Unione Europea. E avere un ministro dell’Interno così caratterizzato politicamente potrebbe essere un problema nella gestione dell’ordine pubblico in caso di proteste nelle piazze. Per tutte queste ragioni il timore è che il Quirinale possa bloccare la sua nomina, generando imbarazzi che la futura premier vorrebbe evitare.
La soluzione preferenziale è quella di assegnare il Viminale a un uomo “gradito” a Salvini, come il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, inducendo il segretario leghista a fare un passo di lato. Ma a quel punto, per non aizzare pericolosi malumori interni, la Lega andrebbe comunque accontentata con una posizione di rilievo. E il ministero delle Infrastrutture potrebbe essere un ottimo “piano B” per Salvini, poiché gli permetterebbe di avere la competenza sui porti nella gestione degli sbarchi.
Con Salvini a Porta Pia, però, rischia seriamente di restare fuori dalla partita Edoardo Rixi, unico ligure per cui le indiscrezioni di palazzo hanno indicato speranze di entrare nel nuovo esecutivo. Al netto della polemica sulla presunta bocciatura di Fratelli d’Italia, ipotesi alla quale ieri Bucci e Toti hanno reagito con parole di sdegno, appare difficile se non impossibile che il deputato leghista possa occupare una casella che non sia quella delle Infrastrutture. E infatti il nome che si fa con più insistenza è il suo, dopo quello di Salvini.
Molto dipenderà insomma da come si chiuderà la partita del Viminale. Di certo Giorgia Meloni non sembra avere intenzione di accettare veti dagli alleati. “In questo governo io ci metto la faccia. Voglio fare bene, il momento è importante, daremo il massimo dell’impegno”, ha detto ieri nell’esecutivo di Fratelli d’Italia secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa. “Se avremo l’incarico, sarà un governo politico perché eletto dal popolo e con una chiara impronta politica che è quella del centrodestra. E non verranno imposti nomi di personalità che non siano all’altezza né si procederà con il bilancino, proprio perché ci metto la faccia affinché sia un esecutivo di alto profilo”. Secondo quanto si apprende, è un passaggio dell’intervento della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni ai dirigenti del suo partito nella riunione di oggi, in vista del prossimo governo.