Indagine

Giovani e lavoro a Genova, il dossier: “Per uno su tre paga in nero, il 40% prende meno di 8 euro l’ora”

Sono i risultati di un sondaggio effettuato da Genova che osa su un campione di 250 ragazzi. Oggi la presentazione al pubblico

Generico ottobre 2022

Genova. Il 33% dei giovani genovesi riceve parte del compenso in nero, il 42% guadagna tra 6 e 8 euro all’ora, il 10% prende meno di 6 euro l’ora, il 34% dice di avere subito varie forme di abusi sul luogo di lavoro. Sono alcuni dei dati emersi da uno studio pubblicato da Genova Che Osa, associazione politica giovanile, che ha raccolto le testimonianze di 250 giovani.

Giovani e cattivi lavori, Genova città inospitale: dossier su lavoro e disuguaglianze giovanili” il nome della pubblicazione che sarà presentata oggi, 28 ottobre, alle 18 al teatro della Tosse. Al volume, 50 pagine di indagine, edito da Tormena Editore, hanno collaborato Stefano Gaggero, Nina Raggi, Pietro Spotorno, Lorenzo Azzolini, Marianna Pederzolli, Alessandro Demartini, Lisanna Silingardi e Roberto Costantini.

Alcuni dei dati chiave:
Il 26% trova poco o pochissimo soddisfacente il proprio attuale (o più recente) lavoro
Il 42% guadagna 6-8 euro all’ora, il 10% di meno
Il 33% prende parte del suo compenso in nero
Il 44% non ha avuto retribuite delle ore di lavoro svolte
Il 23% lavora oltre 40 ore alla settimana, di cui il 7% più di 55 ore
Il 35% ritiene poco o pochissimo stabile la sua occupazione
Il 34% ha subito varie forme di abusi, su vari livelli di gravità (mancanza di rispetto, mobbing, stalking e molestie)

“Rispetto a tutte le principali dimensioni che misurano la soddisfazione lavorativa, si trovano percentuali elevate d’insoddisfazione grave e gravissima” spiegano da Genova Che Osa che punta il dito contro “la mancanza di politiche, anche locali, per garantire la qualità del lavoro”. L’associazione, schierata dichiaratamente a sinistra, chiama in causa il sindaco Marco Bucci “Che ha iniziato il suo secondo mandato, perseguendo sempre più convinto il suo progetto di una città per pochi, soprattutto una città avara di opportunità per le nuove generazioni” e la neo presidente del consiglio Giorgia Meloni “con un ministero dell’istruzione e merito, il suo partito si propone di rivedere in senso meritocratico e professionalizzante il percorso scolastico”.

Il centro studi di Genova Che Osa ha iniziato ad approfondire la questione della situazione lavorativa giovanile in città unendo dati istituzionali e dati quantitativi e qualitativi originali per arrivare a supportare una tesi e una battaglia: “Da una parte c’è la Genova di Bucci, che, in sintonia con Meloni, investe solo su cattivi lavori: nuovi supermercati, sempre più navi da crociera, il magazzino di Amazon. Dall’altra vogliamo una Genova che offre opportunità ai giovani e porta avanti chi oggi si trova indietro”.

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