Rinvio

G8 di Genova, la Cassazione francese rinvia la decisione su Vincenzo Vecchi al 29 novembre

I legali del 49enne hanno chiesto la pronuncia della Corte costituzionale francese sull'applicazione del mandato d'arresto europeo

Generico ottobre 2022

Genova. Vincenzo Vecchi, condannato in Italia per i fatti di piazza del G8 di Genova nel 2001 e residente in Francia, ha chiesto oggi l’intervento del Consiglio costituzionale sull’applicazione del mandato d’arresto europeo nei suoi confronti. Il mandato è stato spiccato nel 2016 affinché Vecchi, da molti anni residente in Francia, torni in Italia a scontare la pena di 10 anni di carcere pronunciata nei suoi confronti. La Corte di Cassazione, davanti alla quale oggi il legale di Vecchi, Paul Mathonnet, ha aperto la “questione di costituzionalità” chiedendo l’intervento dei “Saggi” del Consiglio Costituzionale, annuncerà la sua decisione il prossimo 29 novembre.

Vecchi, 49 anni, è rimasto in questi anni l’ultimo dei 10 cosiddetti appartenenti al ‘blocco nero’ latitante dopo il G8 di Genova del 2001. Nel 2020 la giustizia francese rifiutò per la seconda volta di consegnarlo all’Italia perché la pena che dovrebbe scontare nelle carceri italiane riguarda un reato – “devastazione e saccheggio” – che non ha equivalenti in Francia. In Francia, Vecchi si rifugiò nel 2012 dopo la sentenza pronunciata dal tribunale italiano nei suoi confronti per i disordini di Genova. La disputa legale sull’estradizione è rimasta per anni incentrata sulla natura del reato che ha causato la condanna di Vecchi in Italia. Infatti, i magistrati francesi hanno finora sempre ritenuto che il reato in questione consenta di considerare colpevole un imputato “per la sua semplice presenza sui luoghi del reato, soltanto se esistono elementi tali da caratterizzare la sua adesione alle azioni di un gruppo”.

I magistrati hanno quindi sempre negato la consegna di Vecchi all’Italia e anche l’esecuzione della pena in Francia. Vecchi fu arrestato a Rochefort-en-Terre l’8 agosto 2019, località del nord dove vive da anni facendo l’imbianchino, su mandato d’arresto europeo. Dopo 3 mesi di detenzione fu liberato il 15 novembre dalla Corte d’appello di Rennes che giudicò irregolare la “procedura di esecuzione” del mandato d’arresto europeo. La Cassazione, successivamente, rinviò il caso davanti alla Corte d’appello di Angers.

In solidarietà a Vincenzo Vecchi e contro l’eventuale estradizione in Italia in questi giorni si sono tenute sia in Italia sia in Francia diverse manifestazioni. Anche stamani davanti alla Cassazione di Parigi hanno manifestato i militanti del comitato ‘Soutien Vincenzo‘ soddisfatti che, quantomeno, non sia arrivata al momento una pronuncia in senso negativo

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