'assedio'

Funivia forte Begato, comitati e cittadini lanciano il presidio di protesta sotto palazzo Tursi

In occasione della commissione consigliare dedicata al progetto del Comune di Genova

Funivia Begato Rendering Doppelmayr

Genova. In concomitanza della commissione consigliare dedicata al progetto della funivia di forte Begato, comitati e cittadini hanno lanciato un presidio di protesta sotto il municipio del Comune di Genova, in via Garibaldi. Una manifestazione che porterà nuovamente tutte le ragioni contro il progetto della civica amministrazione di costruire l’infrastruttura su fune sopra il quartiere del Lagaccio per collegare la principale fortificazione genovese con la zona turistica del porto di Genova.

Appuntamento alle 14,30 sotto palazzo Tursi, ma per chi arriva dal Lagaccio, l’associazione spontanea “Con i piedi per terra” ha organizzato anche una passeggiata collettiva per raggiungere il presidio, con appuntamento alle 14 presso la chiesa del quartiere.

“Un’opera inutile e dannosa – scrivono e ribadiscono gli attivisti – la cui copertura finanziaria vede praticamente metà del budget che il Pnrr ha riservato per la conservazione del sistema dei forti genovesi, 70 milioni di euro, assorbito dal progetto della funivia, i cui costi previsti sono andati lievitando di mese in mese, partendo dai 28 milioni iniziali fino ai 33,8 dell’aggiudicazione. 

funivia forte begato

Ma non solo. Al centro delle critiche il rapporto costi/benefici dell’infrastruttura: “Uno dei capisaldi del progetto è la fruibilità di tale opera per i croceristi – sottolinea il comitato – Nei primi documenti viene richiesta una portata di 2000 persone all’ora, numero che secondo noi è inverosimile anche nel caso in cui tutti i crocieristi decidessero di scendere dalla nave una volta in porto. Poi si è arrivati ad una portata di 800 persone all’ora: i costi aumentano, la portata diminuisce e i dubbi crescono. Sarebbe interessante a questo punto che fossero resi pubblici gli studi di mercato che giustifichino quest’opera, il loro aggiornamento che ha portato a richiedere una portata del 60% in meno rispetto a quella iniziale prevista”.

E poi la sicurezza: per il passaggio sopra la ferrovia sembra che potrebbe essere predisposto un tunnel protettivo, “Pericolo che quindi esiste per quel tratto, ma non per quando passerà sopra le case?“, si chiedono i residenti, che si preoccupano anche per l’impatto degli impianti, sia dal punto di vista paesaggistico, sia dal punto di vista di inquinamento acustico. Secondo quanto trapelato nei mesi scorsi, la costruzione dei piloni, inoltre, potrebbe richiedere espropri e abbattimenti, cosa che ovviamente rischia di far esplodere ulteriormente il dissenso per quest’opera.
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