Genova. Le mansioni per le quasi erano stati assunti, in quanto ausiliari socio assistenziali dipendenti della Asl4, doveva essere quello di fare le pulizie negli ospedali ma nel tempo l’azienda sanitaria del levante genovese ha assegnato loro altri compiti. Li ha formati all’uso di software specifici, li ha messi dietro a una scrivania e li ha impiegati in cosiddette mansioni di concetto, come le prenotazioni di visite, le consegne delle cartelle cliniche, la ricezione dei pagamenti dei ticket tramite pos.
Ma queste nuove mansioni, documentante anche dai codici di accesso personali al sistema sanitario regionale assegnati dalla Asl a ciascuno, non hanno avuto alcuna conseguenza sugli stipendi dei lavoratori rimasti tutti con contratti che sancivano mansioni di tipo “a” (di fatto la lettera che indica il lavoro di tipo manuale) e non “b” e senza la possibilità di accedere alla cosiddetta ‘progressione orizzontale’ che nel tempo consente degli incrementi a livello retributivo.
Per questo una decina di Asa ha deciso di far causa, singolarmente, alla Asl4 e tutte le sentenze (le ultime due sono sentenze di Corte d’appello sono state depositate nei giorni scorsi), hanno riconosciuto per tutti il diritto a uno stipendio adeguato alle mansioni effettuate, il che per il periodo oggetto della causa, corrisponde a circa 9 mila euro a lavoratore.
“Si tratta di sentenze importanti – spiega l’avvocato Manuela Dellepiane che con la collega Maria Grazia Gammarota ha difeso gli ausiliari – che restituiscono dignità a questi lavoratori che erano a tutti gli effetti sottopagati. Adesso potremmo valutare di agire anche per gli anni successivi e per eventuali altri lavoratori che si trovino nella stessa situazione”