Ulteriore mazzata

Caro energia, azienda chiede a imprese liguri cauzioni fino a 21 mila euro entro 7 giorni

Almeno due i casi denunciati nelle ultime ore, Pirondini (M5S) annuncia interrogazione urgente al Ministero

unoenergy cauzioni

Liguria. Cauzioni “da capogiro”, anche oltre 20 mila euro. E da versare entro il 25 ottobre, “pena” la risoluzione del contratto dal 1 dicembre. E’ la richiesta inviata il 17 ottobre ad alcuni clienti liguri da parte di un fornitore di energia, Unoenergy. Una mossa legittima che, però, sta creando non pochi malumori e denunce pubbliche.

Almeno due i casi resi noti nelle ultime ore. A denunciarli il senatore del MoVimento 5 Stelle Luca Pirondini: “Ad alcuni imprenditori liguri, stanno arrivando lettere vessatorie da parte di una società – scrive in una nota – In pratica, informano gli utenti che entro il 25 ottobre devono versare un deposito cauzionale a garanzia della fornitura di energia elettrica. E si tratta di somme da capogiro: nelle lettere che abbiamo potuto visionare noi, le cifre variano da 13.000 a 21.000 euro. In caso contrario, risoluzione del contratto a partire dal 1° dicembre”.

La prima azienda è di Genova, la seconda è una farmacia di Savona. Qui a rendere pubblica la richiesta è stato proprio il titolare, Federico Saettone: “Ci chiedono 21 mila euro, di botto, entro una settimana. Altrimenti a fine novembre concludono il contratto. Noi nella sfortuna abbiamo la liquidità per far fronte alla richiesta, ma un’azienda più piccola come farebbe?”.

Il tema è noto a chi fa impresa. Riassumendo e semplificando, nel caso di utenze aziendali – con consumi decisamente maggiori rispetto a quelle domestiche – capita che il fornitore, per evitare sorprese, richieda qualche garanzia. Un pagamento anticipato, una fideiussione, oppure un vero e proprio deposito cauzionale. Un qualche “gruzzolo” che metta al riparo il gestore dai clienti morosi: l’energia fornita è già “coperta” economicamente dalla garanzia.

I rincari degli ultimi tempi hanno ovviamente reso queste garanzie ancora più cruciali. A fronte di bollette più alte aumenta il rischio che qualche cliente non paghi. E contemporaneamente eventuali garanzie già in essere perdono di valore (una cauzione che prima magari copriva 3 mesi di bollette ora potrebbe non bastare nemmeno per un mese). E così molti fornitori si sono mossi, chiedendo cauzioni o fideiussioni a chi non le aveva o incrementandone l’importo per chi già le forniva: un provvedimento legittimo ma che va ad aggravare ulteriormente la situazione di chi già deve fare fronte a bollette magari triple rispetto al passato.

UnoEnergy ha scelto una strada comune a diverse aziende, ponendo ai suoi clienti due alternative: gestire in modo diverso la fatturazione passando al “prepayment” (pagare in anticipo il consumo presunto e poi conguagliare il mese dopo sui consumi reali), oppure fornire una cauzione pari al 15% del consumo dell’anno precedente.

Saettone ha scelto la seconda opzione: “Ci siamo attrezzati e abbiamo investito per ridurre i consumi quest’inverno, quindi ci sembrava più conveniente rispetto a pagare in anticipo consumi probabilmente superiori al reale”. Quello che non si aspettava, però, era una formula così tranciante. “Ci hanno scritto chiedendoci di colpo una cifra altissima, 21 mila euro, quando ci aspettavamo meno di 10 mila. E ci hanno dato solo una settimana per versarla integralmente, oppure dal 1 dicembre saremo presi in carico dai Servizi di Ultima Istanza”. Il che significa che fortunatamente la farmacia non rimarrà senza corrente, ma sarà costretta a pagarla di più.

La cifra ovviamente è figlia dei rincari: la “colpa” degli imprenditori è non aver realizzato che “il 15% dei consumi dello scorso anno” non equivaleva automaticamente al 15% di quanto pagato nel 2021. Sui tempi, invece, Saettone non sente ragioni: “Come si può dare per scontato che un’impresa possa versare in pochissimi giorni una cifra simile? La prima comunicazione non forniva alcuna informazione su tempi e modi della cauzione”.

Ora la scelta è tra pagare quanto richiesto o lasciare che il contratto decada a fine novembre, passando al servizio nazionale in attesa di un nuovo fornitore. E Pirondini intanto annuncia una interrogazione urgente: “Non appena gli alleati del centrodestra smetteranno di litigare e si insedierà il Governo, presenteremo un’interrogazione urgente al Ministro competente per chiedere se è a conoscenza di queste storture e soprattutto quali azioni ha intenzione di mettere in campo per tutelare famiglie e imprese”.

leggi anche
caro bollette risorse
Luce e gas
Caro bollette e contratti modificati, l’Antitrust indaga su 4 società: c’è anche Iren
unoenergy cauzioni
13 mila euro
Caro bollette, il caso della “maxicauzione” chiesta a un negozio di Genova finisce in Commissione UE

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.