Investitura

Beppe Costa: “Sogno un Palazzo Ducale dei genovesi, porte aperte alle buone idee”

Le prime parole del neo presidente della fondazione, nel consiglio dal 2007. "Non ho ancora sentito Bizzarri ma insieme potremo portare a termine alcuni progetti"

beppe costa

Genova. Beppe Costa è una persona che quando Chiara Ferragni si è scattata un selfie agli Uffizi ha fatto i complimenti al direttore per la trovata. “Una grande idea e devo dire che quando la Ferragni è venuta all’Acquario si è pure pagata il biglietto”, scherza.

Beppe Costa, come da sua abitudine da manager d’azienda, arriva nella sala Trasparenza della Regione in perfetto orario, ben prima delle istituzioni che lo dovranno presentare come nuovo presidente di Palazzo Ducale e non si risparmia davanti alle domande dei giornalisti. “Immagino un Palazzo Ducale dei genovesi, non in quale solo loro ma dove i genovesi possano mettere in mostra la loro storia, la loro cultura, il loro modo di vivere e la loro internazionalità, e mi immagino un Palazzo Ducale a porte aperte, dove siano accolte tutte le idee che aiutino a dare valore e visibilità alla città”. Sono le prime parole di Beppe Costa, appena nominato presidente di Palazzo Ducale di Genova, succedendo all’attore Luca Bizzarri.

Nella sala Trasparenza della Regione la presentazione ufficiale. “La notizia della nomina? L’ho avuta mercoledì mattina alle 8 dal sindaco – racconta – per questo non ho potuto ancora visitare la mostra di Rubens, chi mi avesse visto avrebbe potuto sospettare qualcosa”.

Costa, classe 1956, è presidente e amministratore delegato della società Costa Edutainment che gestisce una sessantina di strutture tra cui l’Acquario e il Museo del Mare. È anche amministratore delegato di Saar Depositi Portuali e presidente di Sampierdarena Olii. Su questo fronte interessante l’incrocio di partite, visto che dalle due società sono partiti due dei quattro ricorsi al Tar contro il progetto, promosso dal Comune, di trasferimento dei depositi chimici di Superba e Carmagnani da Multedo a Sampierdarena. L’udienza è prevista a marzo 2023 ma in ogni caso Costa ha più volte ribadito di non voler dichiarare nulla, pubblicamente, sulla questione.

Qualcuno ha provato anche a chiedere a Costa anche se il fatto di essere il patron dell’Acquario non rappresenti un conflitto d’interessi rispetto alla nomina da presidente del Ducale ma lui ha rispedito al mittente la supposizione: “Sono amministratore di molte aziende che potrebbero essere in conflitto di interessi l’una con l’altra e ho una certa esperienza di come evitare che ci siano delle penalizzazioni”, ha spiegato. L’altro “conflitto” è quello del tempo.

“Ho molti impegni ma riuscirò a dedicarmi anche a Palazzo Ducale perché ho ottimi collaboratori – spiega – d’altronde con il Ducale c’è una grande amore da anni, sono nel consiglio dal 2007 e a maggior ragione non posso che sentirmi onorato”. Beppe Costa non ha ancora parlato né con la direttrice Serena Bertolucci né con Luca Bizzarri: “Ma lo farò, magari ci sono cose che lui non è riuscito a completare durante il suo mandato e le potremmo portare a termine insieme, è possibile”.

Il nuovo consiglio di amministrazione, novità e conferme.

Oltre al presidente Beppe Costa, il nuovo consiglio di amministrazione di Palazzo Ducale sarà composto da altri quattro membri. Due sono le conferme, Mitchell Wolfson jr, noto collezionista e Franco Bampi, presidente dell’associazione A Compagna, mentre le nuove nomine riguardano Francesco Berti Riboli, imprenditore della sanità privata e patron di Villa Montallegro e Federica Messina, esponente della famiglia di armatori e presidente dell’associazione L’arca.

La soddisfazione delle istituzioni. Queste le parole di Marco Bucci, sindaco di Genova, a cui spettava la nomina. “La decisione su Costa è maturata in base al modo professionale e professionista che utilizziamo sempre, con indagini su tutta Genova, perché per noi è importante che in un campo complesso come quello delle politiche culturali la persona sia di Genova. Palazzo Ducale rientra nel sistema cultura della città, noi vogliamo fare sì che ci sia un lavoro di rete sinergico fra i vari soggetti e progetti, è ovvio che in tal senso il Ducale gioca un ruolo primario, le persone che abbiamo indicato nel consiglio di amministrazione sono persone che riteniamo adatte in termini non solo di conoscenze ma anche di gestione e di leadership per portare avanti questo lavoro”.

Anche Giovanni Toti è soddisfatto per un “consiglio di amministrazione concordato tra le varie istituzioni del territorio, e di altissimo profilo, con specificità individuali complementari e integrate per gestire un palazzo Ducale che sempre di più deve diventare un’istituzione che ospiti mostre e rappresentazioni ma sempre più un motore diffuso della cultura della città”. Palazzo Ducale, secondo Toti: “Deve essere qualcosa che animi all’interno delle sue mura e possibilmente anche all’estero tutta la cultura cittadina, non voglio parlare di Scuola d’Atene o di paragoni esagerati ma ieri sera ho partecipato a una serata con tutte le gallerie d’arte della città aperte e questo evento partiva proprio da palazzo Ducale per poi irradiarsi nel centro storico”.

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