Fino in fondo

Bassetti: “Ancora insulti e minacce dai no-vax, denuncio tutti: sono analfabeti funzionali”

"Lo scorso weekend a Sanremo mi hanno gridato 'assassino'. Colpa delle fake news sui vaccini che non prevengono il contagio"

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Genova. “Nell’ultimo periodo le minacce e gli insulti dei no-vax si erano ridotti, ma in queste settimane sono tornati di nuovo complici le fake news sui vaccini anti-Covid che non prevengono il contagio“. Lo ha raccontato all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, commentando le perquisizioni domiciliari alle persone sospettate di aver inviato i messaggi con insulti e minacce al presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.

“Io ho denunciato chi mi ha minacciato – ricorda Bassetti -. Alcuni sono stati rinviati a giudizio, per altri procedimenti sono in corso le indagini. La magistratura sta lavorando e mi auguro di vedere  qualcuno condannato. Chiunque mi ha insultato, anche lo scorso weekend a Sanremo dove mi hanno gridato assassino, sarà denunciato e io andrò fino all’ultimo grado di giudizio”, assicura l’infettivologo. “E questo – precisa – anche per chi mi insulta sui social: io faccio la  foto e la mando al mio avvocato e li denunciamo. Ci vorrà tempo? Ok, ma la giustizia arriva per tutti”.

Le tesi dei no-vax? “Una grandissima stupidaggine – continua Bassetti – perché l’obiettivo primario degli studi registrativi era di verificare che i  vaccini potessero prevenire la malattia grave, cosa che fanno. Purtroppo abbiamo a che fare con analfabeti funzionali”.

Le minacce a Locatelli erano state veicolate, a partire dal febbraio scorso, attraverso numerosi messaggi di posta elettronica quando Locatelli era promotore della campagna vaccinale e delle disposizioni relative alle misure anti-Covid 19. I carabinieri di Roma hanno individuato i 13 mittenti delle numerose mail inviate sottoponendo i cinque soggetti a perquisizione domiciliare. A questi ultimi, residenti nelle province di Torino, Faenza, L’Aquila, Parma e Taranto, sono stati sequestrati i telefoni cellulari ed i computer che verranno sottoposti ad accurata analisi per accertare la concretezza delle minacce proferite e la loro eventuale appartenenza a frange estremiste.

 

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