Aggiornamento ore 13.45. I sindacati hanno dichiarato quattro ore di sciopero di tutti i lavoratori delle fabbriche metalmeccaniche genovesi nella giornata di domani, venerdì 14 ottobre, per “lottare uniti con i lavoratori di Ansaldo Energia”, si legge in un volantino firmato da Fim e Fiom.
I lavoratori proseguono comunque fino a questa sera con l’occupazione dell’aeroporto di Genova quindi l’operatività dello scalo resterà interrotta sia per i voli in partenza sia per quelli in arrivo, dirottati, con conseguenti disagi per i passeggeri (in molti non hanno ricevuto alcuna informazione dalle compagnie). “Stiamo qui fino a stasera e poi si va a dormire in Ansaldo”, ha annunciato a megafono il coordinatore dell’Rsu Federico Grondona.
Per domani è attesa una nuova massiccia manifestazione con un corteo che, probabilmente tornerà a insistere sul centro città. Il concentramento è previsto alle 8.30 in piazza Massena a Cornigliano. Sarà il terzo giorno di protesta e se oggi in piazza c’erano più di mille persone – oltre ai dipendenti Ansaldo anche molti operai di Fincantieri in segno di solidarietà – domani, con lo sciopero di tutti i metalmeccanici, la fiumana della protesta potrebbe essere molto più imponente.

Aggiornamento ore 12.15. L’aeroporto di Genova Cristoforo Colombo resta occupato “a oltranza” da centinaia di lavoratori di Ansaldo Energia (e di altri stabilimenti, come Fincantieri, che hanno aderito alla protesta) nella loro battaglia per l’occupazione e contro un paventato ridimensionamento dell’azienda. Lo scalo genovese ha comunicato che i voli sono bloccati. Sospese le partenze, gli arrivi saranno dirottati su altri scali. L’azione di protesta viene così amplificata oltre i confini genovesi ma i manifestanti rischiano decine di denunce per interruzione di pubblico servizio. L’atto di occupare l’aeroporto, così come il blocco del traffico di ieri, è stato condannato dal presidente della Regione Toti e dal sindaco Bucci.
Aggiornamento ore 11.30. L’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova è stato occupato dai lavoratori di Ansaldo Energia. Gli operai e i sindacati, tutte le sigle presenti, hanno sfondato il blocco di polizia davanti all’ingresso dell’aerostazione e hanno occupato l’area degli imbarchi. I due voli in partenza in prima delle 11.30, Londra e Roma, sono partiti ma al momento l’operatività è sospesa.
Alcuni attimi di tensione nel momento di “collisione” con un cordone di polizia, solo pochi agenti e un blindato, con un operaio colpito da alcuni colpi di manganello ma la situazione è rientrata velocemente e i lavoratori hanno proseguito la loro marcia di protesta. Anche il direttore dell’aeroporto Piero Righi è arrivato per chiedere ai lavoratori come mai abbiano deciso di puntare proprio sullo scalo. “Se non ci danno quello che chiediamo non ce ne andiamo”, ha detto il coordinatore dell’Rsu Federico Grondona.

Protesta rumorosa, molti gli slogan urlati – “Solo il lavoro, vogliamo solo il lavoro” e “Se non cambierà, lotta dura sarà – ma senza disordini o danneggiamenti. Il servizio d’ordine sindacale interno alla protesta ha raccomandato ai manifestanti di non lasciarsi andare a gesti vandalici. Malumore, per così dire, tra gli utenti dell’aeroporto la cui operatività è al momento compromessa.
A prendere la parola davanti agli operai e ad annunciare ufficialmente che l’aeroporto è stato dichiarato dalla società di gestione “occupato” è stato Franco Grondona, padre di Federico, e storico esponente della Fiom genovese alla guida delle proteste che anni fa concorsero a salvare la Fincantieri di Sestri Ponente.
“Anche allora occupammo l’aeroporto, ho ancora la denuncia sulle spalle di quell’occupazione, se sarà il caso ce ne prenderemo un’altra“, ha detto Grondona tra gli applausi degli operai, rispondendo a un dirigente della polizia che ha avvertito i manifestanti delle possibili conseguenze dell’occupazione.

Aggiornamento ore 10.30. Come era prevedibile il corteo dei lavoratori di Ansaldo Energia, al quale si sono uniti anche gli operai e gli impiegati di altre aziende cittadine, ha imboccato in via Albareto la rampa di accesso all’aeroporto di Genova. L’intenzione è quella di bloccare il traffico in direzione del Cristoforo Colombo dopo che ieri, per tutto il giorno, si era bloccata invece la viabilità del nodo stradale genovese di San Benigno.
Anche alla Fincantieri di Sestri Ponente è stato indetto uno sciopero in segno di solidarietà. Un altro corteo si muoverà quindi dai cantieri navali verso l’aeroporto cittadino.
Aggiornamento ore 9.30. E’ appena partito dai cancelli dell’Ansaldo a Campi in direzione del ponte di Cornigliano e di piazza Massena – ma ancora non si sa quali sono in programmi definitivi – un nuovo corteo dei lavoratori di Ansaldo Energia.

Seconda giornata di protesta contro le ipotesi di ridimensionamento dell’azienda e per chiedere una consistente ricapitalizzazione a Cassa depositi e prestiti. Cdp, ieri, in una nota, anziché parlare di un impegno in tal senso, ha sottolineato la necessità di discutere il piano industriale e ha chiesto ai lavoratori di non ostacolare la produttività aziendale: una posizione giudicata deludente e offensiva dai dipendenti e dai sindacati.
Almeno in mille in piazza e protesta che si annuncia anche più accesa rispetto a quanto visto nella giornata di ieri. Nel frattempo non ci si attende nulla di risolutivo dalla riunione in Regione tra il presidente Giovanni Toti e i segretari locali dei sindacati generali e di categoria.
“Sappiamo già cosa ci dirà Toti, ci chiederanno responsabilità e che Cdp riconosce la strategicità, bene, per noi è l’ennesimo verba volant – ha detto al megafono Federico Grondona, coordinatore dell’Rsu di Ansaldo Energia – Toti e Bucci vengano in corteo con noi, ricordo che per la vicenda del cantiere di Sestri Ponente il sindaco Marta Vincenzi, con la fascia tricolore, venne a farsi tutti i cortei, quella sì che per noi è la vicinanza delle istituzioni, oppure, in alternativa, ci diano una soluzione pratica, ma ad ora non c’è ne una cosa né l’altra”.

Oltre al corteo verso il ponte di Cornigliano resta anche il presidio permanente dei cancelli della fabbrica. “Ma se noi restiamo solo qui nessuno si accorgerà di noi e ci lasceranno morire – continua Grondona – è importante non farci prendere per stanchezza, questa partita va giocata anche da un punto di vista mediatico e va portata fuori dai cancelli, ci giochiamo tutto oggi e domani, e per tutto intendo salvare Ansaldo e i posti di lavori”.
Stamani intanto alcuni negozi di Sampierdarena, quelli di via Cantore, hanno abbassato le saracinesche alle 10 in segno di solidarietà con la battaglia dei metalmeccanici di Ansaldo Energia.
Genova. Si sono dati appuntamento alle 5.30 come da convocazione dell’rsu gli operai di Ansaldo Energia che per la seconda giornata di protesta dopo i blocchi del traffico della giornata di ieri che hanno spezzato in due la città.
Al momento, alcune centinaia di persone stanno bloccando tutte le portinerie di accesso dell’azienda in quello che viene definito un “presidio permanente“. A breve gli operai saranno raggiunti dagli impiegati di Ansaldo e probabilmente anche da delegazioni di altre fabbriche che già ieri sono scesi in piazza insieme agli ‘ansaldini’.
Oggi, alle nove il governatore Giovanni Toti ha convocato per un incontro i segretari di Fiom, Fim e Uilm. “Per noi non cambia nulla” ha detto ieri sera il segretario della Fiom Stefano Bonazzi, confermando comunque la sua presenza in piazza De Ferrari. Proprio ieri tra Toti e la Fiom c’erano state scintille e polemiche.
Nel corso della mattinata è possibile, anzi, probabilmente che gli operai si muovano con un nuovo corteo ma il percorso non è stato annunciato ufficialmente. Tanta la rabbia ieri dopo l’arrivo del comunicato stampa di Cassa depositi e prestiti, una nota che invitava di fatto gli operai a tornare al lavoro e che non citava la ricapitalizzazione dell’azienda, elemento centrale secondo i sindacati per il futuro di Ansaldo energia e dei sui 2400 operai. “Venderemo cara la pelle” ha detto ieri il coordinatore dell’rsu Federico Grondona ricordando che anche l’azienda ieri aveva sentito Cdp e gli aveva chiesto l’impegno a ricapitalizzare “ma giù hanno detto di no, prima ci vuole il piano industriale” e questo significa che “anzitutto che siamo davanti a un’azienda che non riesce a farsi sentire a Roma, in secondo luogo che per avere in cambio la ricapitalizzazione è chiaro che vogliono tante nostre teste”.
Ieri sera è circolata la notizia che in solidarietà con gli operai Ansaldo questa mattina alcuni commercianti di via Cantore alzeranno le saracinesche alle 10. Solidarietà dalla sms Guido Rossa che stigmatizza tra l’altro le affermazioni di ieri del governatore Toti e ritiene “inaccettabile e ingiustificabile l’assenza degli amministratori pubblici nella giornata di ieri”.
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