Genova. Il giardino transennato ancora pieno di macerie, la strada bloccata con l’impossibilità di poter scaricare la legna e, soprattutto, la speranza che i cedimenti strutturali non interessino la loro casa. Questo è il bilancio di quello che rimane dopo il crollo di una parte del muro che sostiene via Trensasco alla famiglia che da mesi convive con il dissesto e la paura.
“Mesi in cui abbiamo chiesto in tutti i modi interventi risolutivi urgenti – spiega Simone Lo Verde, il trentenne che la moglie e tre figli risiede in una casa prossima alla strada, ultima abitazione del Comune di Genova prima del confine amministrativo con Sant’Olcese – Il primo smottamento lo abbiamo segnalato già un anno fa, ma a parte aver messo delle transenne e ridotto per qualche metro la strada non è stato fatto nulla. Poi la situazione è peggiorata lo scorso aprile con il muro che ha iniziato a spanciare visibilmente. Anche in questo caso nessun intervento strutturale, solo un nastro bianco e rosso per chiudere l’accesso al giardino”.
E’ un fiume in piena Simone: l’ultimo crollo lo ha vissuto da remoto, mentre era al lavoro, al telefono con la moglie e i bambini, con l’ansia che nessuno si facesse male.”All’improvviso sono caduti massi da 40 chili l’uno, poteva succedere di tutto. La scorsa settimana, che il muro si era mosso, era stato disposto il divieto dei mezzi pesanti, ma nessuno ha messo i cartelli e i camion sono continuati a passare“. Paura già vissuta altre volte, purtroppo: “Lo scorso autunno, quando ha piovuto forte, la strada è diventata un fiume, e gli stessi newyersey facevano cadere l’acqua verso la casa. Siamo dovuto scappare”.
Ora i lavori si faranno, e saranno in somma urgenza: “Dovevano essere fatti prima – si sfoga Simone – a maggio scorso qua è passato il Giro d’Italia, e sono stati fatti dei ‘tapulli’ – la strada, infatti, è ricca di parti ammalorate e, più a valle esiste un altro tratto con uno smottamento a monte, che ha imposto l’installazione di un semaforo per regolare la viabilità – oggi alle porte dell’autunno e dell’inverno ci troviamo con questa situazione che può degenerare da un momento all’altro“.
Lunedì mattina partiranno i lavori: secondo le prime informazioni, la prima fase riguarderà la messa in sicurezza delle utenze, soprattutto del grande condotto fognario che passa fuori dal muro e che raccoglie le acque nere di tutta Trensasco, e che la stessa Iren aveva segnalato come intervento urgente. Poi bisognerà capire cosa c’è sotto la strada: roccia, riempimenti, pietre. Al momento quindi non è chiaro il tipo di intervento che si dovrà fare. “Un intervento che sarà fatto di fretta come al solito – commenta Simone – con lo spauracchio delle piogge, quando si poteva fare con più calma mesi fa”.
Simone e la sua famiglia non sono gli unici a vivere il disagio: la strada è chiusa per un tratto di una ventina di metri (fatto salvo un passaggio pedonale) e a monte di questo blocco esistono diverse case con decine di abitanti che ora, per scendere a Genova con la macchina, devono passare da Pino, allungando di circa 40 minuti la strada per coprire una distanza lineare di qualche centinaio di metri. Cosa ovviamente che mette in evidenza il problema sicurezza, visto che neanche le ambulanze possono passare. Da lunedì Amt attiverà una servizio di bus navetta, visto che la linea provinciale 820 è interrotta, per consentire a chi vive sopra il blocco di poter raggiungere la città con sei partenze per senso di marcia.