Genova. “Di un’eventuale mia ricandidatura per un terzo mandato ne parleremo. È evidentemente un’opzione che resta in campo”. Così il presidente Giovanni Toti, a margine della presentazione della 62esima edizione del Salone Nautico, conferma che l’ipotesi del tris in Regione nel 2025 è sul tavolo.
E allo stesso tempo, dopo aver tenuto fede alla promessa di non candidarsi alle prossime elezioni politiche, ribadisce che non lascerà piazza De Ferrari prima del previsto: “Certamente resterò qua fino all’ultimo giorno del mio mandato e se c’è una possibilità è che questa esperienza amministrava vada avanti, non certo che finisca prima”.
“Stiamo trasformando la Liguria e la mia ambizione è portare a termine un lavoro che farà della Liguria una realtà politica e amministrativa di assoluta avanguardia nel Paese. Se per fare questo servisse più tempo e la nostra maggioranza lo ritenesse opportuno, ne ragioneremo al momento giusto. Non è questo ovviamente il momento”, ha aggiunto Toti.
Intanto si avvicina il momento del probabile rimpasto di giunta su cui si dovrà ragionare dopo il 25 settembre. La delega più scottante è certamente la Sanità, che Toti aveva annunciato di voler cedere una volta impostato il lavoro sul Pnrr. In una recente intervista a Genova24, il segretario regionale di Fratelli d’Italia Matteo Rosso aveva annunciato che “c’è già l’accordo politico” e che “a ottobre” il governatore nominerà un assessore in materia.
Ma Toti oggi frena: “No, non c’è nessun accordo con le forze di maggioranza, ne parleremo come parleremo ovviamente dei molti amici che potrebbero andare a servire la Liguria a Roma lasciando la giunta. Utilizzeremo questo momento come sempre abbiamo fatto per rafforzare la squadra di governo e il programma riformista della nostra amministrazione e non certamente per fare passi indietro che non sono cose della mia esperienza politica”.
Tra le ipotesi del toto-giunta partito già da mesi c’è quella di assegnare la Sanità a Giacomo Giampedrone, unico dei “fedelissimi” non candidato al Parlamento e già responsabile di deleghe “pesanti”. Altre strade portano all’assessore Marco Scajola, che è capolista di Noi Moderati al Senato. Ma ultimamente ha preso piede anche l’idea di un tecnico come Matteo Bassetti, che si è dichiarato disponibile anche per il ministero, se arriverà una chiamata dal futuro governo.