Genova. La terra trema ancora a Genova. Dopo le due scosse avvertite nel pomeriggio, durante la notte appena trascorsa i sismografi dell’istituto nazionale di geologia e vulcanologia hanno registrato altre tre scosse con epicentro tra Bargagli e Davagna, in Val Bisagno.
La più forte è stata avvertita alle 00.44: una scossa di magnitudo 2.3 con epicentro a 2 km a Sud di Bargagli, con una profondità di 6 km. La scossa è stata sentita in zona e nella vallata ma per fortuna non ci sono stati danni a cose o a persone. Solo qualche chiamata ai vigili del fuoco.
Nei minuti successivi sismografi ancora in azione per una scossa di magnitudo 1.5 a un chilometro di distanza da Davagna, mentre alle 4.05 è stata registrata una terza a un chilometro da Bargagli di magnitudo 1.6. Entrambe alla stessa profondità di questo sequenza, cioè 9 chilometri.
Sono quindi otto le scosse registrate nel giro di 12 ore a Genova. La prima è stata quella maggiormente avvertita: con magnitudo 4.0 (in seguito aggiornata rispetto alle prime valutazioni) ha fatto tremare tutta la provincia, scuotendo case e uffici. Migliaia di persone hanno avvertito distintamente il movimento tellurico, durato qualche secondo. Molte persone sono uscite in strada, mentre nei minuti successivi sono scattate le verifiche al tracciato ferroviario tra Genova e Recco. Verifiche che hanno mandato in tilt la circolazione dei treni, con gravi disagi per i viaggiatori. Ora la situazione è tornata alla sua normalità.
Secondo i geologi il terremoti genovese non avrebbe collegamenti con gli altri terremoti registrati in giornata, negli stessi minuti, in altre parti del paese, come Modena, Ascoli Piceno e Sicilia. La scossa avvertita ieri non ha precedenti nella memoria viva dei genovesi. Un evento di questa forza, anche se per fortuna senza particolari conseguenze se non qualche piccolo danno a edifici antichi, non si registrava da secoli.