Emergenza

Sversamento nel Varenna, corsa contro il tempo per rimuovere il greggio prima della pioggia

Ancora da capire l'esatta dinamica dell'incidente e le eventuali responsabilità

sversamento varenna

Genova. I vigili del fuoco di Genova e i tecnici di Eni hanno lavorato tutta la notte per provare a tamponare la perdita di greggio che ieri pomeriggio ha causato lo sversamento di diverse decine di litri di idrocarburi direttamente nel torrente Varenna.

È una corsa contro il tempo per cercare di anticipare la pioggia prevista nelle prossime ore: in caso di precipitazioni, infatti, l’acqua potrebbe mettere in difficoltà i sistemi di tenuta predisposti in queste ore, mettendo a rischio tutto il resto del torrente, fino al mare.

Dopo la disposizione delle panne protettive per fermare il flusso dell’acqua contaminata, nella notte in alveo sono entrate le ruspe per rimuovere il prima possibile il terreno contaminato. Sono state sistemate altre protezioni, ma dalle immagini scattate questa mattina lo sversamento appare ancora consistente.

Eni conferma che ieri, durante le operazioni propedeutiche agli interventi di manutenzione straordinaria dell’oleodotto Genova Pegli, si è verificata, “per cause ancora in corso di accertamento, una perdita di greggio su un’area pavimentata all’interno del deposito. La perdita è stata prontamente interrotta, sono stati attivati tutti i sistemi di contenimento e bonifica e sono state poste anche delle panne assorbenti a protezione del torrente Varenna limitrofo all’area, che è stato marginalmente interessato. L’intervento ambientale per la totale bonifica dell’area è tuttora in corso e sarà concluso nei prossimi giorni”.

La Regione Liguria in una nota spiega che proseguono gli accertamenti sia di natura ambientale sia per accettare le cause dell’incidente. “Arpal ha attivato due squadre: una ha iniziato le valutazioni sul luogo in cui si è verificato lo sversamento, l’altra presso la sede del deposito. Da ieri pomeriggio è presente l’autospurgo mentre sono state sistemate nuove protezioni per fermare il flusso delle acque contaminate. Le operazioni vengono costantemente monitorate attraverso la Sala Operativa della Protezione civile anche dal presidente della Regione Giovanni Toti e dall’assessore all’Ambiente Giacomo Giampedrone, in costante contatto con il direttore di Arpal Carlo Emanuele Pepe”.

 

 

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