Genova. “Dobbiamo mettere da parte la propaganda. Sul modello Genova, da parte da parte di Bucci e della destra abbiamo sentito tanta propaganda, nella prossima legislatura servono i fatti, con un governo nazionale che deve prendere il Pnrr e applicarlo in ogni suo ambito. Questo è l’impegno che ci prendiamo, un impegno forte perché crediamo sia fondamentale per il paese”.
Queste le parole di Enrico Letta, il segretario nazionale del Partito Democratico oggi a Genova per incontra i candidati e lanciare gli ultimi 15 giorni di campagna elettorale. E per preparare la volata va giù duro su uno dei terreni forti della coalizione di centro destra, per lo meno in Liguria, vale a dire le grandi opere e la ‘messa a terra’ del Pnrr.
L’occasione di mettere in discussione gli argomenti del centrodestra è il recente ‘inciampo’, l’ennesimo, sulla nuova diga di Genova: “Il nostro modello è il Pnrr – ha sottolineato Letta – Lì dentro ci sono tutte le infrastrutture e tutte le opere di cui il paese ha bisogno. La destra ha sbagliato a dare l’indicazione che per loro il Pnrr, essendo soldi europei, e tutto ciò che arriva da Bruxelles per loro è sospetto, vada rinegoziato. Un messaggio che è stato visto da tutti quelli fuori dall’Italia con grande preoccupazione. Io credo che le opere infrastrutturali virtuali e fisiche che sono li dentro debbano trovare un governo che abbia come primo obiettivo quello di spendere i soldi europei e di fare queste importantissime riforme e queste importantissime infrastrutture che servono al nostro paese”.
Infrastrutture ma non solo, nel cuore del programma del Partito Democratico c’è il lavoro: “Per noi il lavoro è la questione fondamentale per il prossimo governo. Siamo qua anche con il nostro Ministro Orlando che rivendicare tutte le cose buone che sono state fatte. Il nostro programma sul lavoro è molto chiaro: interventi contro la precarietà, tasso zero per il primo lavoro per i giovani, abbattimento dei finti stage. E soprattutto alzare i salari”. E per fare ciò: “La strada da seguire sono nuove misure per incentivare i contratti a tempo indeterminato, per proteggere i lavoratori. E l’introduzione del salario minimo. Il lavoro povero deve essere eliminato“.

Ma l’autunno caldo alle porte, con le bollette a questi livelli, rischia di essere seguito da in inverno gelido: “L’europa ha dovuto rimandare il tetto al prezzo del gas perché ci sono governi, amici della destra italiana, che non vogliono decisioni europee che vadano contro Putin. Orban è chiaramente la quinta colonna di Putin in Europa ed è incredibile che la destra italiana non prenda le distanze da Orban. Bisogna arrivare al disaccoppiamento delle energie a fonte fossile e quelle rinnovabili, tetto al prezzo del gas e un fondo per le bollette arrivate oggi. L’europa ha preso tempo, noi dobbiamo agire subito a livello nazionale”. Nucleare? “Noi dobbiamo ragionare sulle cose che si possono e si devono fare oggi”.
“Vogliamo disegnare un paese diverso da quello che vogliono fare la destre – ha aggiunto Katia Piccardo, candidata per la coalizione di centro sinistra al collegio uninominale Genova Ponente della Camera – per farlo partiamo dai territori, che in Liguria sono pressanti: dissesto, sicurezza sui posti di lavoro, scuola e sanità pubbliche che dobbiamo valorizzare. Sono temi sui quali abbiamo la credibilità per parlare e agire, e siamo noi che veniamo da esperienze amministrative che hanno battagliato per i nostri territori, giorno per giorno, che possiamo portarli in Parlamento”.