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Sampdoria ultima con numeri da esonero. Marco Giampaolo in bilico, la società riflette

Flop in partite chiave, i problemi economici frenano un esonero che però sembra nell'aria

Sampdoria Vs Milan

Numeri impietosi per la Sampdoria. Ultima delle classe a pari punti, due, con la neopromossa Cremonese. Appena quattro goal fatti, ben tredici quelli subiti. Prestazioni insufficienti negli scontri diretti, quasi come se non ci si rendesse conto dell’importanza di tali gare. Va da sé che la società del presidente Marco Lanna si stia interrogando sul futuro dell’allenatore.

Peggio di Di Francesco ma la situazione economica impone cautela

Inizio peggiore rispetto a quello con Di Francesco, quando i punti erano tre. All’epoca, con una situazione societaria più rosea, si corse ai ripari senza troppi indugi chiamando Claudio Ranieri, che rimise con mestiere i blucerchiati sui binari giusti. Il copione ora è più o meno lo stesso con la differenza che la Samp non può così a cuor leggero decidere di mantenere tre tecnici a busta paga, essendo D’Aversa ancora legato al club. Anche per questo forse si tergiversa.

Giampaolo troppo “Giampaolo”

La “colpa” di Marco Giampaolo è rimanere sempre e troppo spesso fedele a se stesso. Lo aveva detto lo stesso allenatore abruzzese: “In corsa solo per la Sampdoria”. Se da una parte era una dichiarazione d’amore, dall’altra la conferma della poca duttilità di un tecnico tanto bravo a insegnare calcio quanto poco adatto ad arrangiarsi con quello che ha. Una dichiarazione che fa il paio con un altro mantra del maestro: “Il mio calcio ha bisogno di tempo”.

Alla Sampdoria non c’era tempo da perdere lo scorso anno e non ce n’è adesso. La stagione passata la squadra è riuscita a ottenere la salvezza pur con una media punti inferiore rispetto a quella di D’Aversa e grazie a un andamento da tartaruga delle altre nei bassifondi. D’Aversa aveva beneficiato dei goal e degli assist di Candreva, straripante sulla fascia ma subito spostato mezzala da Giampaolo, in nome di un 4-3-1-2 a cui l’ex tecnico del Milan difficilmente rinuncia.

Motivazioni esterne, poca consapevolezza della situazione?

Guardando le partite, risulta evidente come la squadra abbia bisogno di semplicità e di grinta più che di concetti, scalate e schemi offensivi. Le migliori prestazioni sono avvenute al “Ferraris”, quindi con la spinta del pubblico, e contro squadre blasonate. Lontano dal calore di Marassi e contro dirette concorrenti (Salernitana, Verone e Spezia) la squadra ha offerto prestazioni preoccupanti sotto tutti i punti di vista. Viene da pensare che la squadra fatichi a rendersi conto della sua dimensione e degli obiettivi per cui lotta. E che l’allenatore non riesca a infondere le motivazioni giuste nello spogliatoio. Motivazioni che invece emergono in un contesto di tifo sfrenato e contro squadre di nome.

D’Aversa la scelta più semplice, spunta qualche altro nome

Cosa fare allora? Giampaolo ha dimostrato di saper risalire la china. Ripartì dalla C con la Cremonese dopo una serie di fallimenti fino a giungere al Milan, via Samp. Ma è poi ricaduto nella spirale, fallendo con un Milan poi ricostruito alla grande da Pioli e con il Torino. Anche con i granata una partenza da brividi con una squadra in cui c’era da fare con ciò che si aveva.

La soluzione più immediata sarebbe richiamare Roberto D’Aversa. Certo, ora la squadra è stata costruita per un gioco più centrale e mancherebbero forse gli interpreti per un’impostazione “fasce e contropiede”, ma rappresenterebbe la soluzione più semplice perché non comporterebbe una spesa ulteriore, essendo ancora sotto contratto.

Ma a Corte Lambruschini si sta anche pensando a una soluzione alternativa. Sono tanti anche i nomi accostati ai blucerchiati in queste ore: Daniele De Rossi, il Ranieri bis, Andreazzoli e Semplici tra quelli forse sul taccuino. Dare a Giampaolo ancora un’opportunità o approfittare della sosta per provare a dare una svolta? Per quanto le colpe non siano solo del tecnico e le attenuanti a livello societario ci siano, l’unica cosa possibile da fare per sterzare sembra provare un cambio in panchina. Anche perché in ottica di una futura vendita tenere la Sampdoria in Serie A potrebbe risultare importante.

 

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