Genova. Aureliano è un nome da imperatore e può un imperatore sottoporsi al giudizio di una ‘Guida’ (il collega al VAR)? Non sia mai, il potere decisionale è di chi ha il fischietto in bocca. E’ fu così, che la grande novità della tecnologia apportata dall’instaurazione del VAR, è stata progressivamente ‘frantumata’… o quanto meno limitata alla corretta determinazione dell’annullamento dei goal in fuorigioco, diventando strumento ininfluente per l’assegnazione dei calci di rigore.
Meno male che al di sopra, c’è un giudizio divino, che ha pareggiato le sorti del match, con una strepitosa azione da goal, in pieno recupero, impostata dal generale Rincón (lo stesso che aveva imbucato per Quagliarella nella contestata azione), capace di rubare palla a centrocampo e infilare un palla d’oro per il ‘redivivo’ Gabbiadini (che da lassù gli procurino tanta salute), che col suo magico sinistro ha prima controllato la sfera e poi l’ha chirurgicamente infilata fra il palo e le mani protese di Provedel… giustizia è fatta!
Eh, già, perché nonostante la superiorità tecnica e di gioco della Lazio, l’ex spezzino era stato in precedenza impegnato, un paio di volte, forse più dello stesso Audero.
Fatto sta, che la Samp è uscita da Marassi nel tripudio della sua gente, con un punto importante, che fa morale, anche se – per ora – non classifica… Quella andrà sistemata , si spera, nelle prossime partite.
Intanto però, dopo le giuste feroci critiche post Salerno, è d’uopo incensare questa prova di riscatto, da parte di quasi tutti giocatori scesi in campo.
Gli elogi vanno fatti soprattutto a Murillo, che ad un giorno dalla chiusura del mercato, ha fornito una prestazione esemplare, come quella del precitato Rincón e di Augello (ultimamente spesso criticato), autore tra l’altro di una perfetta diagonale salvifica.
Chiudiamo qui la breve disamina, preparandoci a seguire le ultime ore del mercato, che ci si augura possa portare ancora qualche positiva novità, in aggiunta a Winks.