Genova. Riprende questa mattina il processo per il crollo di ponte Morandi. Al tribunale di Genova si terrà l’udienza in cui il giudice dovrà decidere se accogliere la richiesta delle società Aspi e Spea di non essere chiamate a rispondere sul piano civile.
Secondo gli avvocati l’esclusione si rende necessaria perché le due società sono stati chiamate come responsabile civile nell’incidente probatorio, cioè in una fase di formazione della prova.
Anche il pubblico ministero Massimo Terrile ha chiesto l’esclusione di Aspi e Spea con le stesse motivazioni e sottolineando “che questo corrisponde alla corretta applicazione della legge, rappresentata dal dal secondo comma dell’articolo 86 del codice di procedura penale” ma anche “per snellire il processo”. Contrarie le parti civili intervenute che hanno portato una diversa interpretazione dell’articolo 86.
La figura del responsabile civile è centrale in particolare per garantire alle parti civili in caso di condanna il pagamento dei danni in solido con gli imputati: se Aspi e Spea fossero escluse e i condannati non fossero in grado di pagare nessuno pagherebbe i danni alla parti civili.
Ricordiamo che Aspi e Spea hanno patteggiato per il ruolo di responsabili amministrativi e sono già quindi in parte uscite dal processo. La questione era già stata posta nel corso dell’udienza preliminare e il Gup aveva respinto, ora viene proposta di nuovo davanti al tribunale che dovrà pronunciarsi in merito.
Anche questa settimana tre udienza, dal lunedì al mercoledì, come accadrà per i prossimi mesi. All’udienza di oggi parteciperanno anche gli abitanti di Certosa.