Genova. Sarà completato “nelle prossime due settimane” il rimpasto di giunta in Liguria dopo i risultati emersi dalle urne. È la tempistica fornita dal presidente Giovanni Toti che oggi ha convocato una conferenza stampa per fare il punto sulle elezioni. Da sostituire saranno gli assessori Gianni Berrino (Fratelli d’Italia) e Ilaria Cavo (Noi Moderati), eletti nei rispettivi collegi uninominali alla Camera e al Senato. Niente da fare invece per Alessandro Piana e Marco Scajola, che rimarranno in piazza De Ferrari.
“Coglieremo l’occasione per un tagliando complessivo a due anni dall’inizio del mandato e avendone davanti ancora tre molto impegnativi – spiega Toti -. Cercheremo di rafforzare il più possibile non solo la qualità amministrativa ma la coesione della nostra coalizione. Ne parleremo con tutti i partiti. Ci siamo presi qualche ora per smaltire il risultato nazionale. Cercheremo ovviamente di tenere il meno possibile le deleghe scoperte, abbiamo molto da fare”.
In realtà non dovrebbe trattarsi di un terremoto. Gli equilibri politici “rimarranno gli stessi”, assicura il governatore, visto che “il cambio riguarda Berrino e Cavo che vanno a Roma. Sulle deleghe ragioneremo in modo complessivo. Ovviamente verranno sostituiti solo gli assessori che escono, non ci saranno altri rimpasti”. Quindi, salvo sorprese, dovrebbero entrare un assessore in quota Toti e uno in quota Fratelli d’Italia. Ma gli aggiustamenti riguarderanno anche “le deleghe della presidenza”, tra cui ovviamente quella alla Sanità che era diventata terreno di scontro politico negli ultimi mesi. Potrebbe subentrare un tecnico? “Non escludiamo niente”, taglia corto il presidente che non vuole fare nomi né ipotesi.
Alcune ipotesi però sono sul tavolo da tempo. Per mantenere gli equilibri di genere al posto di Ilaria Cavo potrebbe subentrare Lilli Lauro, mentre Gianni Berrino potrebbe essere sostituito da Stefano Balleari. Ma la risposta di Toti implica la possibilità di pescare al di fuori delle liste elettorali del 2020. Resta in piedi anche l’ipotesi di attribuire la Sanità all’assessore Giacomo Giampedrone che ha già sulle spalle Infrastrutture e Protezione civile.
A impensierire Toti non sono solo gli affari regionali ma anche le vicende politiche di Noi Moderati, che esce dalle urne con una performance “non di successo”. Il governatore assicura comunque la fedeltà dei deputati centristi al futuro governo guidato da Giorgia Meloni, avanzando però la prima richiesta da presidente ligure: “Mi auguro che la regione sia rappresentata nel nuovo esecutivo, sarebbe un segnale importante per la Liguria per il ruolo che riveste nell’economia nazionale, gli investimenti che piovono sulla nostra regione, il ruolo dei nostri porti”.
Il pensiero va ovviamente a Edoardo Rixi, già in lizza per un ministero, che viene citato solo implicitamente: “Non mi permetto di suggerire alcunché, ma sappiamo che abbiamo valenti professionalità nella nostra regione, c’è anche chi ha figurato nel ruolo di viceministro nella scorsa legislatura con importanti risultati, ma il mio è un semplice auspicio”, conclude Toti.