Interviste ai candidati

Politiche 2022, Lorenzo Basso (PD): “Elezioni scontate? No, questo è ciò che la destra vuol raccontare”

"Il PD e il centrosinistra possono recuperare, in Liguria tanti scontenti per la gestione totiana"

Lorenzo Basso

Liguria. Considerato “lettiano di ferro” fin dalla prima ora, finita l’esperienza parlamentare del 2018 non era stato indicato per un successivo mandato dall’allora gestione renziana. Ora, dopo cinque anni lontano dalla ribalta politica, per Lorenzo Basso il ritorno con la candidatura da capolista del PD nel proporzionale per il Senato in Liguria.

E’ stato responsabile della Sdp, la Scuola di politiche ideata da Letta prima di diventare segretario PD e poi anche consigliere regionale.

Per lui un tour de force in questa strana e difficile campagna elettorale, con l’obiettivo di non trascurare il savonese. Già, un territorio considerato ormai privo di rappresentanza, sul quale anche sul fronte Dem non sono mancate polemiche proprio sulle scelte della segreteria nazionale. Lui, però, ha tirato dritto sulle rivendicazioni territoriali, in quanto presente nel savonese con la sua attività lavorativa al Campus universitario e residente a Cogoleto, “via di mezzo” tra la “matrigna Genova” e la “depauperata Savona”.

La sua volontà di portare a Roma le istanze della nostra provincia fanno riferimento alle stesse crisi industriali ancora in atto e che preoccupano la tenuta occupazionale nel contesto del caro energia. Ma non solo: in questi giorni si sono susseguite una serie di visite nei comuni savonesi, accompagnato da sindaci e amministratori locali.

Tra i temi al centro della sua proposta politica quelli legati all’innovazione, con particolare riguardo ai giovani e progetti di sviluppo capaci di inserirsi nelle attuali sfide su riconversione energetica e sostenibilità ambientale.

Una candidatura inaspettata o il suo ritorno in prima linea era già nell’aria?

“Negli ultimi anni ho ricevuto molte attestazioni di stima e richieste di rientrare a far politica a tempo pieno ma avevo sempre declinato. Non ho mai abbandonato l’impegno politico, quello nei circoli, nelle associazioni, sui luoghi di lavoro ma solo qualche settimana fa non avrei creduto di tornare nuovamente alla politica attiva nelle istituzioni. Poi, dopo la caduta del governo, molti amministratori locali hanno fatto il mio nome al partito, convinti che in questa situazione critica fosse necessario un mix di esperienza politica e competenze professionali e ho quindi deciso di superare le mie resistenze, legate soprattutto agli impegni lavorativi, e dare la mia disponibilità”.

Secondo molti osservatori queste elezioni politiche non sono mai state così scontate… E’ d’accordo?

“No. Questo è quello che la destra vuole raccontare. La realtà è che di fronte ai drammatici problemi dell’aumento dei costi dell’energia e delle conseguenze sulle imprese, sul turismo e sul carovita delle famiglie il centrodestra a guida Meloni, che ha contribuito a far cadere il governo Draghi, non sa fornire risposte e ogni giorno che passa le persone lo comprendono sempre di più”.

Per il PD una sfida difficile in Liguria e non solo… Come recuperare il gap dal centrodestra? Indecisi e/o i tanti (forse troppi) che ormai non vanno più a votare?

“Tutte le forze politiche hanno il dovere di impegnarsi affinché diminuisca l’astensionismo e per il PD questa è una priorità. Come centro-sinistra in Liguria ci rivolgiamo però, non solo a chi è indeciso o a chi non va più a votare, ma anche a chi negli ultimi anni aveva deciso di scegliere la coalizione guidata da Giovanni Toti e ora ne è scontento, visti gli insuccessi su tutti fronti a partire da quello sanitario. Oggi come non mai siamo di fronte a un bivio politico, economico e sociale e solo una forza progressista, come la nostra, può rispondere con politiche riformiste e innovatrici alle diverse esigenze della società”.

Tutte le interviste di Genova24 ai candidati delle elezioni politiche 2022 nel savonese

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