Genova. “Me lo aspettavo? No, ero convinto di farcela perché la coalizione era data vincente di oltre 10 punti, ma la sinistra ha avuto molti più voti rispetto al risultato nazionale. Sono rammaricato perché ho perso di poco”. Sandro Biasotti, imprenditore genovese e veterano della politica, riconosce così la sconfitta all’indomani delle elezioni.
A negargli il quarto mandato consecutivo, stavolta sotto le insegne totiane di Noi Moderati, è stato Luca Pastorino, vincitore del collegio uninominale Genova Levante alla Camera per il centrosinistra, che lo ha battuto per poco più di un migliaio di preferenze. Il centrodestra in questa porzione di Liguria si è fermato al 35,4%, superato dal centrosinistra al 36%.
“In Liguria – osserva Biasotti – abbiamo preso parecchi voti in meno rispetto alle elezioni di quattro anni fa e rispetto al trend nazionale. È un fatto da studiare”. Analisi simile a quella del governatore Giovanni Toti, che ha notato come al centrodestra siano mancati circa 20 punti percentuali rispetto alle ultime amministrative. Perché? “Chi governa non è mai premiato alle urne, un po’ per il discorso della sanità, un po’ perché in genere viene premiato chi sta all’opposizione”, risponde l’ex senatore.
Il progetto centrista di Noi Moderati secondo Biasotti non è da buttare via: “Avremo parecchio tempo per ragionare, credo comunque che un centro moderato sia inevitabile. Noi non siamo stati premiati ma abbiamo fatto tutto in 20 giorni, un mese”. E poi qualche responsabilità viene attribuita al simbolo: “Era difficile, pasticciato, si faticava a distinguerlo da altri”.
Cosa farà da domani il 74enne Sandro Biasotti? “Intanto continuerò a fare l’imprenditore, poi darò una mano come ho sempre fatto a Toti e Bucci e a chi vorrà essere aiutato con la mia esperienza. Del resto non mi aspettavo nemmeno di essere candidato, è stata una sorpresa che dessero due collegi a Noi Moderati e uno a me”.
E Giorgia Meloni, premier in pectore? “Ha stravinto, anche se io avrei preferito che gli altri partiti prendessero. Non credo che avrà alcun problema né con Forza Italia né con la Lega. I problemi sono nazionali, a partire dalla crisi energetica. Lei avrà l’opportunità di governare, ma anche la maturità e la saggezza per farlo”. Ma i timori dell’Europa? “Ogni Stato ha la sua democrazia, lei ha vinto le elezioni”, conclude Biasotti.