Sicurezza

Peste suina, la Regione approva le nuove misure operative per la caccia al cinghiale

Nelle squadre di caccia dovranno partecipare uno o due operatori formati con il corso dell'Istituto Zooprofilattico o delle Asl

caccia cinghiale

Genova. Approvate in giunta, su proposta del presidente Giovanni Toti e del vice presidente Alessandro Piana, le procedure operative per la caccia ai cinghiali a seguito delle note restrizioni a causa della peste suina africana.

“Abbiamo ufficializzato le misure di biosicurezza per la gestione delle carcasse dei cinghiali abbattuti in zona di restrizione I – spiega l’assessore Alessandro Piana – e la disposizione degli abbattimenti in zona II esclusivamente tramite la consultazione della Asl territoriale competente da parte di ogni Atc (ambito territoriale di caccia) in modo da concertare il quantitativo di esemplari da abbattere, le modalità di stoccaggio, campionamento e smaltimento delle carcasse. Nella zona I le carni di cinghiale potranno, dopo apposito campionamento sanitario, essere destinate all’autoconsumo nella stessa area di restrizione in cui sono state cacciate o in zona II”.

In particolare nelle squadre di caccia dovranno partecipare 1 o 2 operatori formati con il corso dell’Istituto Zooprofilattico o delle Asl per il campionamento delle carcasse e la biosicurezza; grande attenzione verrà attribuita alla gestione dei capi abbattuti e allo stoccaggio. Tra i punti salienti le indicazioni relative all’organizzazione e alla gestione delle strutture designate ove saranno conservate e trattate le carcasse oltre alla modalità di gestione per lo smaltimento dei sottoprodotti.

“Abbiamo cercato di condensare un nucleo di regole chiare ed operative – conclude l’assessore Piana – per rendere possibile la ripresa della stagione venatoria senza allentare sulla sicurezza per scongiurare dannose chiusure o restrizioni. Ringraziamo i cacciatori che hanno, ancora una volta, accolto con grande responsabilità le indicazioni ministeriali e regionali”.

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