Opposizione

“No allo Skymetro”, i residenti della Valbisagno preparano il ricorso al presidente Mattarella fotogallery

Circa 150 persone in riunione contro il progetto: "Distruggerà i nostri quartieri e non servirà a ridurre l'inquinamento". Ma per l'azione legale servono almeno 6mila euro

Generico settembre 2022

Genova. Un ricorso al presidente della Repubblica. È la strada che tenteranno i residenti della Valbisagno per fermare il progetto dello Skymetro, metropolitana sopraelevata che collegherà Brignole a Molassana, e ottenere così per vie legali ciò che ormai non sembra essere più in discussione sul piano politico. Circa 150 persone hanno partecipato ieri sera, al circolo Bianchini di piazza Romagnosi, alla riunione aperta del comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno sostenibile che si costituirà ufficialmente nei prossimi giorni. Per la maggior parte residenti di Marassi e San Fruttuoso, ma il fronte del no cercherà di raccogliere adesioni da tutti i quartieri interessati nella vallata.

“L’ultima chance è quella legale che non dovrebbe essere contemplata in democrazia, perché le riunioni andrebbero fatte prima di decidere. Il ricorso però non si potrà fare al Tar perché sono scaduti i termini – ha spiegato Vincenzo Cenzuales dell’associazione MobìGe che sosterrà il comitato -. Il decreto che approvava il finanziamento è stato pubblicato il 13 giugno, guarda caso il giorno dopo le elezioni, ma noi lo abbiamo saputo tardi e il 12 agosto era l’ultimo giorno per opporsi”. Si tenterà perciò un’altra strada: “Il ricorso straordinario al presidente della Repubblica. È una procedura semplificata, si va direttamente al Consiglio di Stato a Roma, è un iter più corto e costa meno. Però servono dai 6mila agli 8mila euro. E bisogna attivarsi subito per raccogliere fondi, perché la scadenza è il 10 ottobre”.

Generico settembre 2022
Vincenzo Cenzuales dell'associazione MobìGe

L’associazione – che aveva già curato il ricorso al Tar contro gli assi di forza, per cui si attende la sentenza a fine anno – si è già mossa con due avvocati di Genova e La Spezia per capire se esiste la sostenibilità giuridica del ricorso e individuare un “appiglio legale” valido. Si punterà principalmente sul fatto che, secondo i ricorrenti, il progetto dello Skymetro già finanziato con 398 milioni non genera i benefici perseguiti dalla legge che stanzia le risorse, cioè aumento della quota di spostamenti col trasporto pubblico e riduzione di inquinamento nelle aree urbane in procedura di infrazione europea. Tesi che andrà supportata da un’analisi costi-benefici incentrata su alcuni punti critici, in sostanza la distanza delle stazioni dei principali centri abitati e il binario unico che rende rigido il sistema.

Ma a creare più disagio ai residenti è l’idea che una sopraelevata alta complessivamente 12 metri passerà davanti alle loro case, mettendo a rischio decine di alberi e per giunta ingombrando l’alveo del Bisagno con numerosi piloni: almeno quattro, secondo lo studio di fattibilità, saranno necessari per reggere la “curva” a scendere dal piano ferroviario di Brignole, gli altri saranno posti sull’argine in sponda sinistra. “Le nostre case non varranno più nulla, cosa lasceremo in eredità ai nostri figli?“, si è sfogato un residente di corso Galliera. “Verrà distrutto un quartiere, diventeremo una zona degradata com’è oggi via di Francia – è il timore di un’altra abitante della zona -. Non dimentichiamo che il Bronx è diventato invivibile da quando ci hanno costruito un’autostrada in mezzo”.

Il taglio degli alberi storici non è specificato nei documenti a disposizione, ma secondo il comitato “occorre dedurlo dalle immagini”, che effettivamente mostrano un tracciato difficilmente compatibile col mantenimento dello status quo. Per non interferire con corso Galliera, il progetto preliminare prevede anche la possibilità di lambire corso Galilei, passare lungo via Moresco e poi tornare sulla sponda opposta all’altezza dello stadio Ferraris, ma l’impatto idrogeologico sarebbe ancora più alto, nonostante lo scenario ipotizzato preveda lo scolmatore già in funzione. Altre preoccupazioni riguardano la falda acquifera e l’eventuale necessità di profonde palificazioni per sostenere i piloni su un terreno alluvionale.

Dal punto di vista trasportistico sono molti i punti contestati. “Dal momento che la linea, a monte di piazza Garassini, si troverà in aree lontane dalle residenze, non sarà attrattiva – sostiene il comitato -. Un residente a San Gottardo, per prendere la metro alla Sciorba, dovrà raggiungere il ponte Gallo, attraversare il Bisagno e salire a 5 metri d’altezza. Nessuna considerazione per anziani, mamme con passeggino, disabili”. E ancora: “Sarà poco utile per i viaggi brevi. La presenza della metro avrà conseguenze negative per la linea in sponda destra perché, sommate insieme, le portate delle due infrastrutture sono fortemente sovradimensionate e Amt tende a forzare i passeggeri a utilizzare la metro. Le corse delle linee in sponda destra saranno probabilmente diradate”. Inoltre “non c’è una valutazione trasportistica per lo Skymetro – si legge – perché lo Skytram che lo aveva preceduto era stato inserito nel Pums arbitrariamente”.

La proposta alternativa, ancora una volta, coincide col tram a raso: “È stato scelto nel 2011 da un autentico percorso di partecipazione nella valle. Amt, nel progetto dei quattro assi, afferma che il tram è più utile alla città del filobus, ma per costi e problemi per la linea di Levante lo scarta. È espandibile e può arrivare a trasportare 6mila passeggeri l’ora, passa vicino alle residenze, è accessibile per gli invalidi in carrozzina. Gli assi di qualità permettono tempi di spostamento di tutto rispetto, da Molassana a Brignole in 25 minuti (la metropolitana garantirebbe 11 minuti, ndr) e da Prato in 35 minuti, senza eroici attraversamenti del torrente. Può attraversare zone pedonalizzate. E i sottoservizi potrebbero essere riorganizzati con la realizzazione di un tunnel tecnologico”.

Generico settembre 2022

Al termine della riunione, che ha visto presenti anche i consiglieri comunali del M5s Luca Pirondini e Stefano Giordano, il comitato nascente ha raccolto le prime adesioni con l’obiettivo di racimolare la somma di denaro necessaria anche attraverso banchetti e iniziative pubbliche. In caso di sconfitta le spese potrebbero poi aggravarsi perché di norma la magistratura amministrativa condanna a pagare le spese della parte avversaria. Chi vuole aderire può trovare informazioni sulla pagina Facebook o scrivere a opposizioneskymetro@gmail.com.

leggi anche
Generico settembre 2022
Contrari
Skymetro, anche in Bassa Valbisagno nasce il comitato del no: “I prezzi delle case crolleranno”
Skymetro, ecco le immagini del progetto
Primo step
Skymetro in Valbisagno, aggiudicata la prima gara a Rina-Metropolitana Milanese
Skymetro, ecco le immagini del progetto
Opposizione
“No Skymetro”, lunedì nuova riunione aperta del comitato in piazza Manzoni
no skymetro comitato
Protesta
Piazza Manzoni, appello ai cittadini contro lo Skymetro: “Non vogliamo diventare il Bronx”
Generico settembre 2022
Risposte
Skymetro, Campora ai cittadini: “Non verranno tagliati alberi. Le ipotesi di tracciato? Pura fantasia”

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.