Tutto bloccato

Mancano i giudici: a Genova a rischio stop i processi per omicidio colposo o i mortali, l’allarme della Procura. Lunedì l’incontro con il Csm

Per il procuratore Pinto tre possibili soluzioni: un bando ad hoc per Genova oppure un'applicazione di giudici interna al tribunale o infradistrettuale

processo ponte morandi

Genova. Il tribunale di Genova rischia di veder bloccati il prossimo anno non solo moltissimi processi per reati minori come furti, risse, piccole truffe ecc… che di fatto sono già rinviati al 2025 ma anche di non poter celebrare processi per reati molto gravi come l’omicidio colposo o gli infortuni sul lavoro, compresi quelli mortali.

Questo a causa di tre processimonstre’ quasi concomitanti che impediranno di fatto ai giudici genovesi di poter celebrare tutti gli altri.

E’ questo il quadro che lunedì’ mattina la procura e il tribunale di Genova illustreranno al vicepresidente del Csm David Ermini, che arriva nel capoluogo ligure dopo l’incontro di ieri con gli esponenti della Camera penale che hanno proclamato uno sciopero per il 12 settembre, giorno in cui a Genova ricomincerà il processo per il crollo di ponte ;Morandi proprio per denunciare la situazione che causa ad avviso dei legali una violazione dei diritti dei cittadini.

Oltre al processo per il crollo del Morandi, che occupa un collegio di 3 giudici per 3 giorni alla settimana, nei prossimi mesi altri due collegi saranno impegnati nel processo per il crac della Qui!Group che vede coinvolte diverse aziende e centinaia di creditori e nel cosiddetto procedimento ‘Ponte bis’ che ha riunito le inchieste collegate al crollo che riguardano le condizioni di viadotti, gallerie autostradali e barriere fonoassorbenti e che al momento vede indagate 59 persone.

“Condivido totalmente nel merito l’iniziativa della Camera penale – commenta il procuratore facente funzioni Francesco Pinto – per questo lunedì’ chiederemo al vicepresidente del Csm di trovare una soluzione motivandola con le circostanze eccezionali che interessano questo tribunale”.

Limitandoci ai numeri schietti la situazione genovese è quella di una ‘scopertura’ (questo il termine burocratico) vale a dire una carenza di magistrati intorno al 20%. Il problema riguarda di fatto la sola magistratura giudicante (i giudici quindi e non i pubblici ministeri): tra penale e civile mancano 15 giudici su 65. La situazione più grave è però nel penale, dove ne mancano 9 su 36. “Quello che vogliamo far capire a Ministero e Csm – prosegue Pinto – che è la percentuale di scopertura non può essere considerato l’unico parametro perché la situazione genovese è particolare e già oggi, se come procura abbiamo rallentato, autolimitandoci, i flussi dei procedimenti dai inviare e di fatto tenendo fermi più possibile quelli meno gravi, tuttavia il tribunale ha comunque dovuto fissare un protocollo che rinvia le udienze per i reati considerati minori fino al 2025. Se non viene coperto l’organico mancante quindi, quando cominceranno gli altri due grossi processi ci troveremo a non poter fare nessun udienza che debba essere giudicata da un magistrato togato, neppure quelle che riguardano situazioni gravi, come un mortale stradale o un infortunio sul lavoro che, ricordo, non possono essere giudicati dai magistrati onorari che già oggi si occupano ormai del 70% dei procedimenti”.

Le soluzioni secondo il numero uno della procura genovese possono essere diverse: “Quella preferibile ovviamente – spiega Pinto – è la pubblicazione di un bando solo per Genova motivato appunto dalla situazione eccezionale. Oppure si possono fare altre scelte come un’applicazione interna di magistrati dal civile al penale o infradistrettuale ma ovviamente occorre tener conto delle risorse che in questo caso vengono sottratte altrove”.

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