Genova. Saranno 16 le classi dell’Istituto comprensivo di Molassana-Prato che dovranno fare i bagagli per trasferirsi da qualche altra parte, per fare spazio ai cantieri che nei prossimi mesi interesseranno il plesso di via San Felice, da tempo in attesa di un intervento di messa in sicurezza.
I lavori, che cuberanno circa 2 milioni di euro, sono finanziati con Pnrr e riguarderanno la messa a norma antisismica di una intera ala dell’edificio, cosa che quindi renderà incompatibile la presenza degli studenti che dovranno spostarsi. Dove? E ancora da decidere, perchè al momento non sono state individuate postazioni alternative anche se secondo quanto riferito dalla scuola gli spazi da trovare per permettere il pieno svolgimento della didattica sarebbero molti. Si tratterebbe di trovare nuova collocazione per la scuola secondaria di I grado, la sezione polo RES verticale appena inaugurata e la scuola dell’infanzia che attualmente ha 3 sezioni.
La notizia, giunta durante una seduta del consiglio municipale, ha già scatenato forti polemiche: a scatenare la rabbia delle famiglie sono soprattutto le tempistiche, visto che durante l’estate non si sono effettuati lavori, e forse si poteva aspettare l’estate successiva. “E’ una cosa insensata – commenta il Presidente del Consiglio d’Istituto dell’Istituto Comprensivo Molassana e Prato Gianpaolo Malatesta – Mette a repentaglio l’offerta formativa innovativa, ma anche quella tradizionale, dell’istituto stesso. Se non c’è un ripensamento formale c’è da scendere in piazza per il futuro dei nostri bambini. Non discutiamo sul beneficio che i lavori possono portare ma tecnicamente un approfondimento è necessario, sono appena finiti i lavori per la prevenzione antincendio, speriamo che non siano anche questi da rifare”
“Ci sembra incredibile pensare di spostare, un’intera ala della scuola, nel giro di pochi mesi – ha commentato Roberto D’Avolio – Il Presidente non ha dato indicazioni su come si intenda affrontare il problema e la cosa più grave è che in questi mesi il Municipio ha “pettinato le bambole” non preoccupandosi minimamente di organizzare incontri politici e tecnici tesi ad organizzare al meglio il cantiere; il primo è avvenuto soltanto ad inizio mese. Troppo tardi. Ora si deve lavorare per evitare che la scuola subisca pesantemente il cantiere non solo sotto l’aspetto logistica ma soprattutto didattico”.
Passadore prosegue “siamo contenti di avere a disposizione i fondi da investire nella scuola, tuttavia siamo sconcertati dai tempi e dalla mancanza di organizzazione del cantiere; stiamo parlando di centinaia di bambini che verranno spostati chissà dove. Le famiglie si sono organizzate per affrontare tutto l’anno scolastico in quella scuola. Chiederemo una commissione per esaminare il progetto e comprendere meglio come si intenda procedere per tutelare i nostri ragazzi ”