Genova. Un incontro urgente all’autorità di sistema portuale per fare il punto sul futuro degli 86 lavoratori somministrati del porto di Genova. Lo chiedono Felsa Cisl, Nidil Cgil Genova e Uiltemp Liguria. Al momento i lavoratori sono ancora tutti in porto a lavorare per la compagnia unica alle dipendenza della società di somministrazione.
L’accordo di marzo prevedeva che per poco meno della metà di loro (40 lavoratori per un percorso di stabilizzazione all’interno delle partecipate di Tursi. Era stato lo stesso sindaco di Genova Marco Bucci a mettere il sigillo, dopo mesi di manifestazioni e incontri per trovare una soluzione che valorizzasse le competenze dei lavoratori ma ne garantisse anche una stabilizzazione. E qualcosa è stato fatto da marzo a oggi: un paio di concorsi in Amt e uno in Amiu ma solo una manciata di portuali ha partecipato ai bandi e solo 1 lavoratore su 40 è riuscito a entrare in Amt.
Due sembrano essere i nodi da risolvere. Da un lato una parte di lavoratori, dopo oltre 10 anni di lavoro in porto, vorrebbe restare a lavorare in un comparto che, dati dei traffici alla mano ed effettivi carichi di questi mesi, gode di ottima salute e per il futuro promette un ulteriore slancio. Dall’altro i concorsi banditi da Tursi sarebbero stati insufficienti e poco a misura di lavoratori sicuramente abituati a guidare e manovrare mezzi di ogni forma e dimensione ma poco avvezzi ai rapporti con il pubblico.
L’incontro ha quindi un doppio obiettivo: da un lavoro fare il punto con compagnia e autorità di sistema per capire se ci sia ulteriore spazio che possa sfruttare nei mesi e negli anni a venire le competenze di questi lavoratori, dall’altro stimolare il Comune ad andare avanti con bandi e soluzioni che possano stabilizzare chi si sente pronto a intraprendere una nuova professione.