Genova. Liguria in rivolta contro il provvedimento del Governo che modifica i criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale. Una decisione che, secondo il centro studi della Uil, porterà nelle casse della Regione ben 17 milioni di euro in meno nel 2022.
La modifica dell’accordo “penalizza le regioni con la maggiore percentuale di popolazione anziana come Liguria e Piemonte, favorendo invece quelle con maggiore prevalenza di giovani come la Campania – spiega la Regione Liguria in un comunicato -. La popolazione anziana necessita di una maggiore assistenza sanitaria e a fronte di maggiori bisogni non si possono assegnare minori risorse”.
Secondo la Uil “occorre un’immediata reazione a questa clamorosa ingiustizia che fa ripiombare nel Medioevo la nostra sanità”. A intervenire è il segretario confederale regionale Alfonso Pittaluga: “Che cosa ne sarà delle strutture sanitarie territoriali che dovranno essere riammodernate con i fondi del Pnrr e che cosa ne sarà della popolazione anziana sempre bisognosa di assistenza e servizi?”
“Con il taglio del Fondo sanitario nazionale, la nostra regione dovrà fare a meno di servizi essenziali per la sua popolazione longeva e fragile, dovrà fare a meno di 17 milioni di euro che, tradotto, significa non realizzare, ad esempio, gli interventi di ripristino dei padiglioni all’istituto Giannina Gaslini, dell’ospedale Villa Scassi e del San Martino“, conclude Pittaluga.