Genova. Serve ancora qualche rifinitura al nuovo parco urbano di valletta Cinque Santi, tra Oregina e il Lagaccio, il prato è verde solo in alcuni ritagli, in altre la terra è ancora smossa, fresca di cantiere, inoltre alcune pareti avranno bisogno di essere messe in sicurezza, le piante curate e le strade spazzate, ma si tratta di dettagli che passano in secondo piano nel momento in cui si assiste alla corsa all’impazzata di decine di bambini nel quartiere che, in pochi minuti, si sono appropriati del nuovo spazio aperto.
Così, con una merenda, tanti cittadini e pochi nastri da tagliare, si è svolta oggi pomeriggio l’inaugurazione del “parco di sopra”, una delle aree verdi realizzate nell’ambito della riqualificazione della ex Caserma Gavoglio, al Lagaccio, 60mila metri quadri da tempo in stato di abbandono e a cui, negli ultimi anni, dopo l’acquisto da parte del Comune nel 2016, si è iniziato a dare una nuova vita. Al momento è già stata restituita alla cittadinanza parte della caserma che sono diventati la Casa di Quartiere del Lagaccio attualmente in gestione all’ente La Casa nel Parco. In fase di realizzazione anche una scuola d’infanzia.
Presto – forse il 21 novembre ma la data definitiva è ancora da stabilire – si dovrebbe svolgere però l’inaugurazione dell’intero lotto 1, quello che comprende il parco urbano tra la caserma vera e propria e valletta Cinque Santi. “Lo stato di avanzamento è buono, dipenderà anche molto dalla situazione meteo, tra allerte e altre incognite, ma ci siamo – spiega il presidente del municipio Centro Est Andrea Carratù – con l’associazione La Casa nel parco stiamo pensando ad alcune idee per l’inaugurazione, la festa dell’albero, la biblioteca verde ma ci sono altri progetti che con varie associazioni, in un’ottica di condivisioni, proporremo all’amministrazione comunale, intanto godiamoci questo parco che inizia a cambiare davvero il volto del quartiere“.
D’altronde tutto il progetto del parco urbano della ex Caserma Gavoglio è nato grazie alla collaborazione con il territorio. Un reale percorso partecipato tra Comune di Genova e cittadini, finanziato in parte dalla Comunità Europea, con il progetto Unalab all’interno del bando Horizon 2020, e in larga parte dal Governo Renzi, tramite il “Patto per Genova”. Altri fondi sono stati invece reperiti, in un secondo momento, dallo stesso Comune di Genova.
L’intervento nell’area non riguarda solo la bonifica della struttura militare e della sistemazione del parco ma anche della messa in sicurezza dei fiumi sotterranei, che scorrono sotto tutta l’area, un’operazione che ha rappresentato finora il grosso dei lavori anche con qualche problema di gestione non da poco nel caso del ritrovamento di ordigni bellici d’epoca.
Il “bosco urbano” di valletta Cinque Santi è stato voluto dalla cittadinanza. Niente parcheggi, o strutture particolari, quello che il quartiere ha chiesto per quella che fino a qualche mese fa era una scarpata abbandonata, in stato di degrado, “vissuta” solo dai topi, è stato un’area verde per i ragazzi. Il progetto architettonico dello studio Land, Milano, dell’architetto Andreas Kipar, specializzato in giardini ad alta sostenibilità ambientale, ha previsto una vera e propria area boschiva caratterizzata da vegetazione spontanea, che quindi non ha bisogno di irrigazione.
All’interno del bosco è presente un sentiero naturalistico che permette di raggiungere un’area panoramica allo stesso livello di via Ventotene. Questa parte di parco, con un dislivello di circa 30 metri per uno sviluppo di appena 150, avrà una pendenza tale da non poter garantire l’accesso a persone con disabilità motoria. Ci sarà solo un ascensore che però sarà a uso privilegiato con la scuola Mario Mazza. Non è escluso che in futuro, con nuovi fondi ancora da reperire, si possano realizzare nuovi collegamenti.
A proposito di fondi, in queste ore, sulla pagina Facebook Progettare La Città, nata proprio attorno al progetto Ex Gavoglio uno dei promotori della rigenerazione urbana, Enrico Testino, ha pubblicato un commento teso a chiedere lumi all’amministrazione sui fondi e sui progetti dei quattro lotti dell’area Gavoglio che non rientrano nell’attuale piano finanziato. “4 lotti su 5 non hanno ancora né progetto specifico né finanziamento – scrive Testino – i soldi per il lotto 1 sono stati trovati dalla giunta Doria, la prima giunta Bucci, e questa, hanno fatto l’esecutivo e realizzato quel lotto ma gli altri 4 lotti hanno solo il progetto generale, non sono stati declinati in progetti più specifici, sui quali trovare dei fondi, non sono stati finanziati e rimangono lì”.
“Se un lotto ha avuto bisogno di 6 anni per essere finito, se non 7, non vorrei che per gli altri 4 lotti ne dobbiamo spettare 24 – osserva Testino – il rischio è di avere un Parco Urbano circondato da edifici enormi e aree in abbandono e macilenza”. Sulla stessa questione la consigliera comunale del PD Cristina Lodi ha presentato un’interpellanza e ha chiesto la convocazione di una commissione consiliare.
Sullo sfondo di interrogativi e inaugurazioni, al Lagaccio, resta il dibattito aperto sulla realizzazione della funivia che dovrebbe collegare la stazione marittima con forte Begato, la cui fune sarà tesa proprio sopra i palazzi del Lagaccio e, in parte, sullo stesso parco della Gavoglio.
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