Genova. Nuovo balzo dei contagi da coronavirus nella settimana dal 21 al 27 settembre: in Liguria i nuovi casi sono aumentati del 29,7%, a livello nazionale la crescita è del 34%. Sono i dati del monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe.
“La ripresa della circolazione virale è ben documentata sia dall’incremento del tasso di positività dei tamponi, sia dalla netta risalita dei nuovi casi che fa già sentire i primi effetti sui ricoveri in area medica – spiega la fondazione Gimbe -. Peraltro, accanto alla ripresa delle lezioni scolastiche, alla maggiore frequentazione dei luoghi chiusi e all’elevata percentuale di reinfezioni, l’imminente decadenza dell’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici contribuirà ad un ulteriore aumento della circolazione virale”.
L’aumento dei contagi si riflette anche sulla situazione ospedaliera, che resta comunque a livelli di assoluta tranquillità. In Liguria i positivi occupano il 7,9% dei posti letto in area medica e l’1,8% delle terapie intensive. Tutte le province hanno visto un aumento dell’incidenza più o meno analogo: quella maggiore è nello Spezzino con 287 casi ogni 100mila abitanti (+42%).
Sul fronte dei vaccini, resta bassa la copertura con la quarta dose delle categorie prioritarie (over 60, fragili, personale sanitario, ospiti e lavoratori delle Rsa) che si attesta al 18,3% in Liguria e al 17% in Italia. Nella nostra regione il 14% della popolazione vaccinabile non ha mai ricevuto la terza dose pur avendo i requisiti per farla e l’11,2% della popolazione over 12 non si è mai vaccinata né è guarita dal Covid (in Italia è il 10%).
In conclusione “Gimbe ritiene indispensabile che il nuovo esecutivo ribadisca in maniera netta le raccomandazioni fondamentali, già fornite da Oms Europa. Innanzitutto, effettuare con priorità massima il secondo richiamo ad anziani e fragili, visto che l’efficacia vaccinale nei confronti della malattia grave inizia a declinare dopo 120 giorni. In secondo luogo, completare il ciclo vaccinale con la terza dose alla popolazione generale. Infine, utilizzare responsabilmente la mascherina nei luoghi al chiuso affollati e/o poco aerati. Gli adeguamenti strutturali, oltre a cospicui investimenti, richiedono tempi non compatibili con una eventuale nuova ondata”.