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Barzelletta sugli ebrei, il sindaco Bucci e l’assessora Rosso chiedono scusa alla comunità ebraica

Ma durante una commissione consiliare oggi a Tursi l'assessora al Sociale ha escluso le dimissioni chieste invece dall'opposizione

Generico settembre 2022

Genova. Dopo le polemiche sulla barzelletta sugli ebrei citata dall’assessore al Sociale Lorenza Rosso ieri in sinagoga a Genova durante un convegno dedicato alla cultura ebraica, e dopo la lettera riservata inviata dalla presidente della comunità genovese Raffaella Petraroli al sindaco, sia Marco Bucci sia l’assessore Rosso hanno diramato rispettive note di pubbliche scuse.

Niente dimissioni come chiesto dall’opposizione però, da parte dell’esponente della giunta comunale che – oggi, durante la commissione consiliare su un altro tema caldo, quello dei minori non accompagnati – non ha voluto rilasciare dichiarazioni nel merito della vicenda ma ha detto “se sono qui vuol dire che non mi dimetto”

Rammaricandomi per quanto accaduto nel corso della giornata europea della cultura e per il disappunto che lei mi pone a nome della comunità tutta, Le garantisco che da parte dell’assessore Lorenza Rosso, che mi rappresentava, non vi è stata alcuna intenzione di venire a mancare di rispetto alla Vostra importante iniziativa, tantomeno ai valori e alla cultura che la Comunità ebraica rappresenta in maniera universale e nella nostra città di Genova” si legge nel messaggio di Bucci.

Tuttavia voglia accettare le mie scuse per quanti si sono sentiti offesi. Sono convinto che ci saranno presto occasioni per ribadire la piena collaborazione tra l’amministrazione comunale e la vostra Comunità che non è mai venuta a mancare. In questi anni molto spesso mi sono ritrovato con Voi per manifestazioni e appuntamenti di vario tipo ogni qual volta mi è stato richiesto e se non io direttamente rappresentanti dell’amministrazione con la loro presenza hanno sempre testimoniato il rapporto di profonda collaborazione e sintonia. Un cordiale shalom a tutti i membri della Comunità“, conclude il sindaco.

Questo invece il messaggio di Lorenza Rosso, sempre alla presidente della comunità ebraica: “Gentile Presidente, Le scrivo in riferimento al mio intervento di domenica scorsa ospite della vostra comunità in rappresentanza dell’amministrazione comunale alla Giornata europea della cultura ebraica. Mi rendo conto che una parte del mio intervento sia risultata a voi poco gradita e mi scuso se qualcuno si è sentito urtato nella propria sensibilità”.

“Il ragionamento da me compiuto voleva avere tutt’altro obiettivo che invece purtroppo è risultato come non adeguato al contesto. Voglia porgere le mie scuse alla comunità da Lei rappresentata. Ringraziandovi ancora per l’accoglienza che ho ricevuto in Sinagoga per tutta la mia permanenza ai vostri lavori e per il prezioso supporto che avete sempre fornito all’Amministrazione Comunale, sicura che ci saranno presto occasioni per manifestarvi la mia vicinanza a dimostrazione del fatto che si è trattato di un episodio non voluto, voglia gradire i sensi della mia più alta considerazione”.

Non voglio che diventi un caso politico anche per evitare ulteriore disagio alla Comunità. Ho inviato una lettera privata al sindaco Bucci, prendo le scuse come una lettera privata”. Questa la risposta della presidente della Comunità ebraica genovese Raffaella Petraroli, contattata dall’Ansa. Petraroli si dice “dispiaciuta perché con tutto questo non si è dato risalto all’importante contenuto del convegno che si è tenuto ieri. La Giornata della cultura ebraica è nata proprio per questo: per diffondere e far conoscere tutte le mille sfaccettature della cultura ebraica e la conoscenza millenaria del popolo ebraico. Conoscenza utile per evitare condizioni di ignoranza che poi possono portare a espressioni antisemite come tante ne sentiamo ancor oggi”.

“Se sono qui vuol dire che non ho dato le dimissioni, ma questa non è la sede opportuna per discutere”, il sostanziale no comment da parte dell’assessora. Mentre era pronta la nota ufficiale diramata dall’ufficio stampa, lei ha preferito non rispondere alle domande dei giornalisti che hanno provato a parlarle a margine della commissione consiliare in corso sulla gestione dei minori stranieri non accompagnati. L’avvocato non ha risposto neppure in aula alle richieste di chiarimento e di scuse da parte avanzate dai banchi della minoranza. “Domani c’è il consiglio comunale”, ha detto l’assessore rivolgendosi al presidente della commissione Pandolfo rinviando ipoteticamente la discussione di 24 ore.

Non sono antisemita, sono addolorata per quanto sta uscendo, non volevo offendere nessuno e comunque le storielle sono un aspetto importante per la cultura ebraica”, ha però dichiarato brevemente all’uscita dalla commissione consiliare in Comune oggi pomeriggio. Sulle dimissioni, chieste dall’opposizione, Rosso commenta: “Non ne abbiamo parlato con il sindaco e comunque non mi è stata avanzata alcuna formale richiesta di dimissioni”.

Ormai nota la “storiella” raccontata da Lorenza Rosso durante l’evento con l’obbiettivo, a suo dire, di sottolineare le analogie tra i genovesi e gli ebrei: “Una volta un mio amico ebreo mi ha raccontato questa storia. Sai perché gli ebrei hanno un naso grande? Perché l’aria è gratis. Ecco, direi che questo accumuna ancora di più questa città a questa comunità”. Una frase criticata come razzista, quando non antisemita, ma anche basata su luoghi comuni che potrebbero essere ritenuti offensivi e sul body shaming.

Non solo nei palazzi della politica ma anche, forse soprattutto, sui social l’ “uscita” dell’assessora Lorenza Rosso ha scatenato una vera e propria bufera. Molte le condivisioni del breve video con la “barzelletta”, molte le critiche anche molto aspre apparse come commenti a svariati post sulla stessa pagina Facebook dell’amministratrice.

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