Genova. Verrà completato a fine settembre, al massimo ai primi di ottobre, il piano di pulizia di rii e torrenti genovesi in vista dell’autunno. È quanto emerge dagli uffici di Aster mentre in città, come accade tutti gli anni quando l’estate arriva agli sgoccioli, cresce l’apprensione per gli alvei che appaiono infestati dalla vegetazione. Una situazione che, nonostante le consuete cartoline a testimoniare la “giungla” fluviale in molti quartieri (a volte con tanto di rifiuti ingombranti), non sempre è ritenuta pericolosa e non sempre risulta di competenza degli enti pubblici.
Tre le segnalazioni più recenti (nella foto di copertina) ci sono quelle che riguardano il rio Fereggiano a Quezzi, protagonista della tragica alluvione del 2011, oggi messo in sicurezza dallo scolmatore ma non nel tratto a monte di via Pinetti. Mentre per il Bisagno è tornato alla carica l’ex presidente del Municipio Massimo Ferrante, oggi a capo dell’opposizione in consiglio, che ha scritto ad Aster e all’assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi per chiedere un intervento di riprofilatura nel tratto davanti a Borgo Incrociati, in modo da eliminare non solo le piante ma anche i detriti accumulati.
Ma perché molti corsi d’acqua si presentano in questo stato alle soglie della stagione delle piogge? “La rimozione della vegetazione infestante si esegue a luglio, agosto e settembre. Farlo prima vorrebbe dire sprecare soldi perché in un ambiente ricco d’acqua e di nutrienti la vegetazione prolifica – spiega Giacomina Andreola, responsabile del settore rivi e arenili di Aster -. E poi abbiamo il problema della conservazione degli habitat naturali: durante la pulizia vanno lasciate piccole oasi per aironi cinerini, papere e germani reali perché possano riprodursi. Per questo la vegetazione viene tolta tutta all’ultimo, così da consentire un buon deflusso dell’acqua”.
Il piano annuale di lavori sui corsi d’acqua da parte di Aster cuba 2,7 milioni di euro ed è articolato in 98 interventi distinti. Di questi 25 riguardano la rimozione della vegetazione. “Più della metà sono stati portati a termine, gli altri vengono eseguiti in questi giorni”, riferisce Andreola. Ad oggi, per esempio, sono in via di ultimazione il rio Riccò e il rio Fegino. E il Fereggiano? “Sappiamo tutti che rappresenta una criticità. Un intervento è stato fatto a inizio anno, a breve interverremo ancora per togliere due alberi pendenti sulle sponde prima della copertura”. I tempi dipendono in gran parte dalle condizioni meteo: oggi, ad esempio, con l’allerta gialla per temporali i mezzi non possono operare.
Il problema è che eliminare la vegetazione di troppo dai rii non è sempre compito del Comune. È ormai cosa nota che la manutenzione degli alvei, nei tratti in cui confinano con terreni e fabbricati privati, spetta ai rispettivi proprietari, cioè a quelli che in gergo tecnico si chiamano “frontisti”. Una norma che Aster intende rispettare alla lettera. Parlando ancora del Fereggiano, Andreola precisa che “non sono previsti altri interventi perché la civica amministrazione deve intervenire solo dove ha la competenza“.
Non solo. In alcuni casi la vegetazione in alveo, per quanto visivamente ingombrante, non è considerata pericolosa. “Perché le piante creino problemi al deflusso occorre tempo. Ci sono canne, come quelle che si vedono nel tratto terminale del Bisagno, ma anche piccoli alberi e grossi cespugli che con la forza dell’acqua si piegano. Le loro radici trattengono il terreno ed evitano il trasporto di materiale solido a valle, quindi hanno addirittura una funzione benefica“.
Ulteriori interventi di pulizia riguardano le vasche che raccolgono ghiaia e detriti e i cosiddetti pettini o briglie che hanno il compito di trattenere materiale grossolano, come tronchi o massi, per evitare che ostruisca le tombinature o gli scolmatori. Tra gli interventi strutturali sempre in capo ad Aster ci sono alcuni rifacimenti di muri d’argine (tra cui uno sul Polcevera) e rinnovo di tombinature (da citare il rio Preli e il fossato Traverso sotto via Domenico Chiodo).