Genova. Più di un medico su due in Liguria è obiettore di coscienza, circa il 52%, contro una media nazionale del 64,6%. Il dato è stato fornito oggi in consiglio regionale dal presidente Giovanni Toti a proposito dell’ordine del giorno presentato dal Pd che impegna la giunta a “garantire alle donne che decidono di non portare a termine una gravidanza in Liguria di effettuare questa scelta dover superare alcuna difficoltà nell’accesso alle strutture che effettuano interruzione volontaria di gravidanza” e a sostenere la richiesta del Parlamento europeo di inserire il diritto all’aborto legale e sicuro nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Il numero di interruzioni volontarie di gravidanza in Liguria è stato di 2.007 l’anno scorso. “A livello regionale – ha spiegato Toti – il personale è sufficiente ad assicurare il servizio a tutta la cittadinanza ligure e il numero di obiettori continua a essere notevolmente inferiori rispetto alla media nazionale”.
Secondo i dati aggiornati al 2020, i medici obiettori in Liguria sono 64 su 123, gli anestesisti 67 su 204 (pari al 32,8% contro una media nazionale del 44,6%), tra il personale non medico 94 su 430 (21,8%, media nazionale del 36,2%).
Nell’ordine del giorno presentato dal Pd vengono citati i “dati recentemente pubblicati dal ministero della Salute”, secondo cui che in Italia solo il 63% delle strutture con reparti di ostetricia e ginecologia effettua l’interruzione volontaria di gravidanza mentre il 67% dei ginecologi, il 43% degli anestesisti e il 37% del personale non medico sono obiettori di coscienza.
Toti ha confermato “l’impegno della Regione a garantire l’offerta su tutto il territorio ligure. Le strutture ospedaliere con reparto ostetrico-ginecologico presso le quali viene praticata l’interruzione volontaria di gravidanza sono 9. Sia nelle strutture sanitarie che nelle aziende ospedaliere pubbliche della Regione è stata attivata la possibilità del trattamento farmacologico in regime di day hospital“.
L’ordine del giorno, con parere favorevole del governatore Toti, è stato approvato a maggioranza. Astenuti i tre consiglieri di Fratelli d’Italia, mentre alcuni componenti della lista Toti (il capogruppo Angelo Vaccarezza, Stefano Anzalone e Giovanni Boitano) sono usciti dall’aula per poi rientrare subito dopo.