Genova. Una rissa alle 8.30 del mattino di domenica sedata dai carabinieri. E’ solo l’ennesimo episodio di tensione vissuto nel quartiere del Molo, al porto antico, nei pressi dell’ex Massoero dove sono ospitati alcuni – il numero è ignoto – minori stranieri non accompagnati.
Il comitato spontaneo dei residenti è tornato a chiedere aiuto a forze dell’ordine e istituzioni. Anche dopo le rassicurazioni arrivate qualche giorno fa dal Comune sulla possibilità di spostare altrove nel giro di breve tempo i ragazzi si sono susseguiti momenti di violenza e preoccupazione per gli abitanti.
“Prima la rissa, poi abbiamo visto alcuni ragazzi con biciclette del valore di svariate migliaia di euro, evidentemente rubate, sempre domenica una signora che si occupa di mantenere in ordine piazzetta De Luca è stata minacciata e spintonata da altri giovani, sabato sappiamo che un uomo si è presentato al Massoero armato di spranga dicendo che uno degli ospiti aveva molestato sua figlia”, raccontano i portavoce del comitato.
Domani, martedì 23 agosto, si terrà l’incontro tra una delegazione di residenti, il sindaco di Genova Marco Bucci e l’assessore al Sociale Lorenza Rosso. Il Comune ha già spiegato che a settembre il centro minori temporaneo sarà svuotato per lavori di ristrutturazione all’edificio.
“Nel frattempo però vediamo arrivare nuovi ragazzi, ieri un’auto della polizia ne ha lasciato uno nuovo – continuano dal comitato Del Molo – e a oggi non sappiamo neppure quanti siano, per presunti motivi di privacy, crediamo anche che molti non siano affatto under18”.
A Genova i minori stranieri non accompagnati sono circa 350 ospitati di diversi centri e gestiti da diverse cooperative. Una ventina quelli coinvolti nei fatti di cronaca degli ultimi giorni ma tanto basta per tenere alto il livello di allerta sia tra i cittadini del Molo sia tra quelli di altri quartieri, preoccupati che il “problema” possa essere traslocato vicino a casa loro. Gli spazi dell’ex Massoero sono in carico alla cooperativa Agorà.
Nei giorni scorsi il comitato si è riunito per decidere come muoversi. Al momento l’auspicio – spiegano i residenti – è quello di non dover arrivare a una manifestazione di piazza ma se non ci saranno risposte e atti concreti per risolvere la situazione “sarà inevitabile”.