Foreign fighters

Va a combattere nella Brigata internazionale ucraina: 19enne genovese militante di Casapound indagato dalla Procura

Il ragazzino appassionato di softair ma senza alcuna esperienza nell'uso delle armi sarebbe stato addestrato in loco e poi inviato a combattere

Kevin Chiappalone, foreign fighters

Genova. Un genovese di 19 anni, Kevin Chiappalone, militante del movimento di estrema destra Casapound, è indagato dalla Procura di Genova per essersi arruolato nella Brigata internazionale ucraina. Il reato ipotizzato è quello previsto dall’articolo 3 della legge 210/1995 che ratifica la convenzione internazionale dell’Onu contro l’utilizzo dei mercenari.

In base al comma 1 dell’articolo 3 “Chiunque, avendo ricevuto un corrispettivo economico o altra utilita’ o avendone accettato la promessa, combatte in un conflitto armato nel territorio comunque controllato da uno Stato estero di cui non sia ne’ cittadino ne’ stabilmente residente, senza far parte delle forze armate di una delle Parti del conflitto o essere inviato in missione ufficiale quale appartenente alle forze armate di uno Stato estraneo al conflitto, e’ punito, se il fatto non costituisce piu’ grave reato, con la reclusione da due a sette anni”.

Il giovane aveva annunciato la sua ‘missione’ in un’intervista rilasciata al settimanale Panorama nello studio del suo avvocato Hans Hansen lo scorso marzo ma effettivamente è partito solo a maggio.

Le indagini, affidate alla Digos, avevano anche il compito di ricercare eventuali reclutatori del giovane nel nostro Paese, a cominciare proprio dalle frange di estrema destra che spesso si rivelano serbatoi di foreign fighters, ma al momento non risulterebbero altre persone coinvolte e il 19enne, che avrebbe organizzato tutto da solo attraverso contatti via social,  risulta l’unico indagato.

Secondo quanto appreso il ragazzo, senza alcuna esperienza in ambito militare o nell’uso delle armi (se non la passione per il softair) potrebbe aver raggiunto in autonomia il confine polacco e da lì insieme ad altri volontari essere stato condotto in Ucraina.

Lì dopo un periodo di addestramento all’uso delle armi, come mostrano alcune foto pubblicate sui social, sarebbe stato inviato in una zona di combattimenti.

Il 19enne al momento sembra essere il primo indagato per essere andato a combattere tra le fila degli ucraini.

Sempre da Genova era partita una inchiesta su un giro di mercenari filorussi, partiti dopo il conflitto del 2014. Tra questi figura Andrea Palmieri, “il generalissimo”: per l’Italia è un latitante che deve scontare 5 anni per aver fatto da reclutatore. Ex capo ultrà dei Bulldog della Lucchese, estremista di destra, è in Donbass. Altri veterani del Donbass sono Massimiliano Cavalleri detto ‘Spartaco’, e Gabriele Carugati, soprannominato ‘Arcangelo’, un ex addetto alla sicurezza di un centro commerciale in Lombardia figlio di Silvana Marin, ex dirigente della Lega a Cairate.Dovrebbero essere ancora lì a combattere.

A fine marzo era stato ucciso l’ultrà del Venezia Edy Ongaro, dal 2015 tra le fila dei separatisti filorussi. Tra i filo ucraini invece c’è Giuseppe Donini, 52enne di Ravenna che era con il battaglione Azov. Con lui c’era Valter Nebiolo, che invece è rientrato in Italia. Nei conti degli italiani rientra anche Volodymyr Borovyk, che dal 2004 vive a Roma dove lavora in un ristorante e gestisce un Caf.

Il trentottenne, moglie e tre figli piccoli nati nella capitale, è tornato nel suo paese, a Chernivtsi, e si è arruolato nella difesa territoriale. A fine aprile era tornato in Italia Ivan Luca Vavassori, l’ex calciatore di 29 anni andato a combattere nelle brigate internazionali, a fianco dell’esercito di Kiev.

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