Rigenerazione

Linea del Campasso, 89 milioni di euro per Rivarolo, Certosa e Sampierdarena: firmato il protocollo di intesa

"Altri fondi saranno stanziati con la prossima legge di bilancio", assicura il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini

Enrico giovannini firma protocollo Campasso

Genova. È stato firmato questa mattina a Genova il protocollo di intesa per la rigenerazione urbana delle aree interessate dalla riqualificazione ferroviaria del nodo merci del Campasso, nell’ambito del cosiddetto “ultimo miglio” di collegamento con il porto per il Terzo valico.

Alla firma oltre al ministro delle Infrastrutture e trasporti Enrico Giovannini, il sindaco di Genova Marco Bucci, il governatore Giovanni Toti, il commissario del Terzo valico Calogero Mauceri, il vice direttore generale Network management e infrastrutture di Rfi Vincenzo Macello, l’ad dii Fs Luigi Ferraris, il presidente dell’autorità portuale Paolo Emilio Signorini e altri rappresentanti degli enti territoriali.

Subito disponibili dal ministero delle Infrastrutture 89 milioni, necessari a coprire i costi di espropri, circa 2000 e abbattimenti (17 palazzi) vicini al passaggio della nuova linea, gli indennizzi per gli abitanti e la realizzazione di aree verdi tra Certosa e Rivarolo. Il soggetto attuatore delle opere sarà il Comune in collaborazione con i municipi Valpolcevera e Centro Ovest. Ma, è stato ribadito da più parti, questi fondi saranno integrati in futuro con altri stanziamenti da parte del governo.

In dettaglio per realizzare il progetto l’area limitrofa alla linea ferroviaria sarà suddivisa in tre segmenti omogenei in relazione alla distanza dei fabbricati dalla più vicina rotaia, definiti in base al principio secondo il quale il disagio abitativo e la variazione di valore delle unità immobiliari hanno un’incidenza progressivamente descrescente con la distanza dalla linea ferroviaria.

E quindi la Fascia 1, con una distanza fino a 10 metri dalla ferrovia, vedrà l’esproprio, la demolizione degli edifici anche se solo parziale e la riqualificazione della fascia, la Fascia 2, tra i 10 e i 20 metri dalle rotaie, contemplerà l’esproprio e/o l’indennizzo degli edifici, anche se ricadenti solo in parte nell’area, con conseguente assunzione della proprietà da parte del Comune nel caso di esproprio, che si impegna ai connessi interventi di riqualificazione degli edifici anche con risorse proprie. Infine la Fascia 3, con una distanza da 20 a 30 metri dalla rotaia, prevederà l’indennizzo connesso all’intervento.

“Mia moglie mi ha detto vai ancora una volta a Genova? E le ho risposto sì, e che ci vengo sempre volentieri soprattutto se si tratta di portare avanti progetti costruttivo”, così il ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Enrico Giovannini. “Quello di oggi è un giorno importante che conferma quanto lo spirito di collaborazione tra istituzioni e la volontà di portare questo territorio a evolversi rispetto al passato può fare la differenza”, ha aggiunto Giovannini.

“Per la prima volta il progetto dà attuazione alla direttiva Draghi – sottolinea – grazie alla collaborazione istituzionale con gli enti territoriali che ne consentirà la rapida attuazione, il progetto integrato è un esempio di come sia possibile cambiare il mondo di realizzare le opere pubbliche prevedendo la creazione di infrastrutture necessarie ma tenendo conto delle esigenze di rigenerazione del territorio in un’ottica di sostenibilità sociale, economica e ambientale. All’impegno finanziario del ministero per il progetto, 89 milioni, si potranno aggiungere ulteriori risorse fin dalla prossima legge di bilancio per completare l’operazione di miglioramento del contesto urbano nelle zone interessate dal potenziamento della linea ferroviaria, in tale ambito anche gli enti territoriali potranno avere un intervento determinante”

“La firma di oggi è un atto dovuto nei confronti dei genovesi che usufruiranno dei benefici del collegamento e dei cittadini che subiranno gli effetti del passaggio a un’infrastruttura fondamentale per il futuro di Genova e del Nord Italia – afferma il sindaco di Genova Marco Bucci – il progetto Terzo valico e nodo ferroviario consentirà di collegare il porto in rapidità e nel rispetto della sostenibilità ambientale con ricadute positive sull’occupazione e lo sviluppo della città”.

“Il Comune di Genova con questo protocollo – dice il sindaco Marco Bucci – si impegnerà nella realizzazione di opere per la mitigazione dell’impatto dei lavori e nella rigenerazione urbana dei quartieri interessati dalla cantierizzazione e dal passaggio dell’infrastruttura, questi 89 milioni rappresentano solo una prima parte dei fondi in arrivo dal ministero, investimenti che consentiranno a Genova e al Campasso di guardare al futuro”.

E poi, sui timori per il passaggio dei treni: “Le merci pericolose non passeranno dalla linea del Campasso” ha detto il sindaco. “Ci sono arrivate richieste precise dal territorio, ad esempio che le merci pericolose non vengano fatte transitare dal Campasso vicino alle case, e così sarà, le merci pericolose – ha spiegato Bucci – anche grazie alla disponibilità di Ferrovie saranno limitate alla linea Sommergibile”.

“La firma di oggi è un passaggio fondamentale nel percorso di attuazione di questo articolato e innovativo piano di rigenerazione urbana – le parole del presidente della Regione Liguria – che andrà a valorizzare, rilanciare e riqualificare questi spazi, interessati da una serie di grandi opere di enorme rilievo per Genova, la Liguria e il Paese. Il piano renderà più funzionali le infrastrutture esistenti, migliorando l’accessibilità e ampliando gli spazi verdi”.

“Nelle scorse settimane – continua Toti – Regione Liguria ha attivato la procedura del Pris per quanto riguarda i soggetti interferiti dai lavori di realizzazione dell’ultimo miglio del Terzo Valico ferroviario”.

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