Le indagini

Si ribalta con l’autocarro sulle alture di San Quirico, domani l’autopsia: sui social in tanti ricordano “il ragazzo del trattore”

Serviranno i vigili del fuoco per capire come spostare in sicurezza il mezzo e sottoporlo a verifiche. L'addio dei titolari dell'agriturismo al 26enne

Generico agosto 2022

Genova. Sarà eseguita domani dal medico legale Lucrezia Mazzarella l’autopsia sul corpo di Christopher Osoyoba, il 26enne morto sabato mentre effettuava alcuni lavori con un autocarro all’interno dell’agriturismo Colture di casa sopra via San Quirico in Valpolcevera.
Il giovane è stato trovato morto lungo il pendio a circa 20 metri dal mezzo ribaltato ma la dinamica non è ancora chiara: il 26enne potrebbe aver eseguito una manovra errata su una strada molto impervia, oppure essere stato vittima di un malore o ancora, potrebbe essere stato il mezzo ad avere un’avaria.

Per questo il sostituto procuratore Giovanni Arena ha disposto il sequestro dell’autocarro su cui gli ispettori della Asl dovranno eseguire una perizia ma al momento non sono ancora riusciti a trovare il modo per rimettere l’autocarro in strada in sicurezza. Per questo nelle prossime ore la Procura chiederà una consulenza ai vigili del fuoco.

Christopher Osoyoba, nato in Nigeria ma residente a Genova da molti anni, era dipendente di una ditta di Piacenza ma nell’azienda agricola Colture di casa aveva lavorato a lungo. E tornava spesso in estate nei fine settimana a dare una mano a quella che considerava come una famiglia, come scrivono sulla pagina dell’azienda gli stessi titolari. Probabilmente aveva deciso quel pomeriggio di rendersi utile facendo due lavoretti nei campi. In tanti conoscevano “il ragazzo del trattore” e in molti lo ricordano sui social per l’educazione e la simpatia.

“Ti abbiamo conosciuto per caso e ti abbiamo tenuto con noi per scelta – scrivono i titolari dell’agriturismo – hai rincorso i tuoi sogni con il nostro appoggio e sei riuscito a volare alto, ma nonostante non lavorassi più con noi, tu ci hai deciso come famiglia, appena potevi venivi da noi per stare con noi” si legge nel lungo post che ricorda il ragazzo e non si capacita di quanto sia successo. “Ora ci organizzeremo per darti il saluto che ti meritavi” assicurano.

Sul posto quel pomeriggio erano arrivati gli uomini della polizia locale agli ordini del comandante Gianluca Giurato, che avevano eseguito i primi rilievi. Poi visto che non si trattava di un sinistro stradale bensì di un infortunio sul lavoro le indagini sono state affidate alla Asl insieme alla polizia, in particolare il commissariato di Cornigliano.

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