Quattro anni dopo

Ponte Morandi, verso il 14/8: cerimonia “low profile”, memoriale fermo alla prima pietra ma si concretizza il progetto ludoteca

Confermati la presenza del ministro Giovannini, un concerto e un "pellegrinaggio solidale" dalla Valle Stura. Rebus fondi e reperti rallentano i cantieri dell'edificio per ricordare le 43 vittime

Genova. Tra dieci giorni saranno passati quattro anni esatti dalla tragedia del ponte Morandi. Il 14 agosto Genova tornerà a ricordare le 43 vittime del crollo anche se, è innegabile, la commemorazione avrà un profilo più basso del solito e un retrogusto amaro, almeno per chi ancora soffre gli effetti di quel disastro.

I motivi vanno ricercati in parte del momento particolare per la politica nazionale – un governo dimissionario e una campagna elettorale in corso – in parte nelle ombre che investono il processo – tra tempi della giustizia dilatati e scioperi degli avvocati – e poi ancora nei lavori per la realizzazione del memoriale progettato dallo studio Boeri, nell’ambito del Parco del Ponte. Per esigenze della procura, come noto, poco si è mosso da quella posa della prima pietra avvenuta il 14 agosto 2021.

Alla fine, il programma dovrebbe essere così definito: un concerto al Chiostro di San Bartolomeo della Certosa, la serata di sabato 13, la messa officiata dall’arcivescovo Tasca alle 8.30, la commemorazione vera e propria alle 10.30, alla “radura della memoria” in via Fillak, con le istituzioni locali, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, i familiari delle vittime e la cittadinanza presente. Ci sarà anche una delegazione di abitanti della Valle Stura che, camminando per tutta la notte, arriverà a piedi da Masone: il significato è quello di esprimere solidarietà e ribadire le problematiche legate ai cantieri Aspi.

Alle 11.36 tutte le campane delle chiese della città e tutte le sirene delle navi in porto suoneranno. Non ci saranno altre manifestazioni e non si svolgerà neppure la consueta fiaccolata serale nelle vie di Certosa. Ma soprattutto non sembrano esserci all’orizzonte notizie clamorose per i familiari delle vittime la cui proposta di legge per il sostegno ai superstiti dei disastri dovuti all’incuria dei beni dello Stato resta nei cassetti delle commissioni di un governo che non c’è più.

“Eppur si muove”. Volendo interpretare il bicchiere come mezzo pieno ci sono alcune notizie incoraggianti. Una è il recente ok della giunta comunale alla realizzazione della nuova ludoteca (nelle foto) nella palazzina degli uffici ex Amiu, nell’ambito del progetto “cerchio rosso”. Gli spazi sono quelli sulla sponda destra del Polcevera, a ridosso dei piloni del ponte San Giorgio e in un’area della città oggi quasi del tutto priva di servizi.

Quella che sorgerà sarà una struttura moderna e innovativa dal punto di vista energetico, costituita da due edifici adiacenti di cui uno da tre piani e un sottotetto, e ospiterà sale attrezzate per i giochi di movimento, feste per bambini, giochi da tavolo, videogiochi, laboratori tematici, spazi studio, per l’ascolto della musica e per la lettura.

L’intervento avrà un costo di 3,5 milioni, parte dei 35 milioni di fondi già accordati dal governo al Comune per il complessivo progetto del parco. E’ proprio di fronte a essa che sorgerà il memoriale ed è di concerto con i familiari delle vittime che il Comune ha voluto creare uno spazio di svago e servizio per la popolazione più giovane.

La ludoteca, per cui presto sarà pubblicata la gara pubblica, sarà raggiungibile facilmente da Certosa attraverso il “ponte delle ratelle” intitolato lo scorso anno proprio alle 43 vittime del Morandi.

Quello del Parco del Ponte si è rivelato, d’altronde, un puzzle di più difficile composizione del previsto. Alla fine di luglio è iniziato il trasferimento delle macerie-reperti contenute nel capannone dove dovrà sorgere il memoriale.

Ma solo alcune di esse, alcuni pezzi di calcestruzzo non utili alle indagini e spostate di qualche centinaio di metri. E’ solo a settembre, salvo ulteriori cambi di programma, che avverrà il trasloco vero e proprio, in una nuova area individuata a Trasta, e sarà allora che i cantieri si sbloccheranno definitivamente.

L’altra incognita è quella delle risorse a disposizione. Se il memoriale sarà sicuramente coperto dai 35 milioni giù stanziati non si hanno notizie, al momento, dei 53 mancanti, i soldi “avanzati” dalla costruzione del viadotto (in tutto 88 milioni) ma mai accordati dal governo alla città nonostante le ripetute rassicurazioni e la “confidenza” più volte. Neppure la visita di Draghi nel febbraio scorso aveva risolto la questione.

Per quanto riguarda il memoriale si attende ancora, peraltro, la pubblicazione della gara relativa alla progetto definitivo e alla realizzazione. La progettazione è stata affidata, come noto, allo stesso Studio Boeri che recentemente ha consegnato al Comune il progetto definitivo su cui è stata avviata la conferenza dei servizi.

Su questo fronte da sottolineare come Rfi abbia evidenziato alcune problematiche legate alle interferenze con la linea ferroviaria. “Problematiche risolvibili ma su cui dobbiamo lavorare – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi – come il fatto che durante la realizzazione saranno necessarie sospensioni del traffico ferroviario motivo per cui sarà necessario un calendario preciso delle lavorazioni, tutti temi che con Boeri ci siamo ripromessi di affrontare in tempi molto brevi”. Tursi conta comunque di ultimare il progetto definitivo da mettere a gare al più tardi tra settembre e ottobre.

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