Genova. Nel 2018 la spuntò grazie al meccanismo dei resti, riuscendo a entrare in parlamento nonostante il magro 4,7% racimolato nel suo collegio. Oggi Luca Pastorino è sindaco di Bogliasco al secondo mandato (non consecutivo) e negli ultimi cinque anni è stato il ligure con la più alta carica istituzionale: segretario di presidenza della Camera. E, sebbene Liberi e uguali oggi non esista più, il suo nome ha ottime possibilità di finire nuovamente stampato sulla scheda elettorale che verrà consegnata ai seggi il prossimo 25 settembre.
Luca Pastorino è infatti il possibile candidato della coalizione di centrosinistra nel collegio uninominale Genova Centro Est della Camera, quello che comprende i quartieri genovesi a levante della Valpolcevera e i comuni metropolitani fino a Sori compresa. Quindi anche la sua Bogliasco. “Sì, lo dicono, ma ancora non ci sono certezze – commenta contattato da Genova24 -. La decisione verrà presa a Roma. Questo collegio è a disposizione della coalizione. Certo, questa ipotesi nasce dalla mia disponibilità: sarebbe una partita complicata, ma è una sfida politica che proverei volentieri“.
L’avventura politica nazionale di Pastorino era iniziata nel 2012 sotto le insegne del Pd. Nel 2015, dopo aver lasciato il partito, si è candidato alla presidenza della Liguria sostenuto da Sergio Cofferati, che aveva contestato l’esito delle primarie vinte da Raffaella Paita (oggi passata a Italia Viva). Nel frattempo ha aderito a Possibile di Pippo Civati e nel 2018 si è candidato alla Camera nella lista di LeU che rappresentava anche Sinistra Italiana e Articolo Uno. Naufragato anche quel progetto, ha fondato l’associazione èViva e alle regionali del 2020 ha appoggiato Linea Condivisa a supporto di Ferruccio Sansa.
Oggi Luca Pastorino si presenterebbe da “indipendente in quota Sala“, come dice lui. E questa volta la conformazione dei collegi potrebbe dargli qualche chance in più. Cinque anni fa, candidato all’uninominale, aveva come avversario il forzista Roberto Bagnasco che lo surclassò col 41,5% dei voti. In questa tornata, per effetto della riduzione dei parlamentari, il Tigullio sarà accorpato allo Spezzino e il territorio su cui confrontarsi sarà più piccolo. Ancora non è ufficiale, ma la sfida potrebbe giocarsela con l’assessora Ilaria Cavo, piazzata in “quota Toti” per il centrodestra. In ogni caso, assicura lo stesso Pastorino, è esclusa una doppia corsa nelle liste del proporzionale.
Del resto il puzzle, dopo l’ultima rovente direzione del Pd, è tutt’altro che definito. Se infatti sono certi i capilista del proporzionale alla Camera e al Senato (rispettivamente Andrea Orlando e Lorenzo Basso), la partita degli uninominali resta aperta alla luce dell’esclusione di Franco Vazio e della rinuncia di Alessandro Terrile. Un altro nome che circola con insistenza per il collegio 3 (lo stesso in cui potrebbe correre Pastorino), è quello dell’ex candidato sindaco Ariel Dello Strologo, in precedenza corteggiato anche dal “terzo polo” centrista.